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La vera forza dell'Inter, rispetto allo scorso anno, sembra essere in attacco. Il reparto offensivo ora ha valide alternative, non c'è più solamente la ThuLa.
"Ma quanto siamo forti? Se l’esultanza muscolare di Pio Esposito contenesse un messaggio, dopo la frustata che aveva definitivamente annientato il Venezia, sarebbe proprio quello. Quando l’Inter apre i rubinetti del gol, non ce n’è per nessuno. Fermateci, se vi riesce. Nessuno in Italia dispone di un attacco così attrezzato e articolato", secondo La Gazzetta dello Sport.
"Non sorprende quindi che Pio, già a bersaglio in tutte le competizioni alle quali ha partecipato compresa la Nazionale, sia stato accolto in panchina dai compagni ammirati, che ne imitavano la postura in stile Hulk. La riconoscibilità di Esposito e Bonny, emersa allenamento dopo allenamento, è una garanzia per l’Inter per il futuro. Anche prossimo: le alternative alla coppia titolare, Lautaro-Thuram, sono talmente rassicuranti da permettere a Cristian Chivu di giocare con le formazioni e con le sostituzioni. Nella scorsa stagione il collega e predecessore Simone Inzaghi si voltava verso la panchina e incrociava gli sguardi di un talento attempato (Arnautovic) e di due tipi obiettivamente sovradimensionati per l’Inter, cioè Taremi e Correa".
"Chivu ha infatti migliorato le statistiche offensive della squadra: l’anno scorso dopo le prime 19 partite stagionali (consideriamo anche l’ottavo di Coppa Italia contro l’Udinese giocato il 19 dicembre) le reti erano state 40, cioè 5 in meno. Ma ciò che colpisce oggi, rispetto al passato, è l’incidenza dei quattro centravanti sul raccolto complessivo: su 45, sono venuti 25 gol dai soli Lautaro (10), Thuram (7), Bonny (5) ed Esposito (3). Parliamo del 55% del totale, più della metà, nonostante un contingente che tra campionato e coppe è riuscito a mandare in porta già 13 calciatori diversi: Andy Diouf, che ha aperto il festival francese poi riempito dalle esibizioni di Thuram e Bonny, è stato l’ultimo della lista. E altri si aggiungeranno, da Mkhitaryan ad Akanji passando per Acerbi. Ma il meglio ormai succede qualche metro più avanti".
"L’Inter impressiona anche in rapporto al rendimento delle altre grandi squadre che frequentano la Champions League: il Bayern, miglior attacco tra i club dei cinque principali campionati europei, guida la classifica di fertilità a quota 71 gol, alla media di 3,4 reti a partita. Un bulldozer condotto da quel fenomeno di Harry Kane, arrivato da solo già a 25 reti, quanto i quattro arcieri di Chivu. Ma l’Inter è al quinto posto assoluto a 45 reti e in termini relativi, cioè come media, è vicinissimo al podio scalato dal Psg a 48, avendo giocato 19 partite rispetto alle 20 dei francesi: 2,37 contro 2,4. Quindi è davanti al Manchester City di Haaland, che di suo ha contribuito con 20 gol alla dote dei 47 contabilizzati da Guardiola: gli inglesi hanno potuto spalmarli su 21 partite (2,24 di media), due in più", aggiunge Gazzetta.
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