"E non è mica finita. Perché l’ingresso in finale vale, per la Uefa, altri 18,5 milioni di euro. Vorrebbe dire far salire il totale a quota 133,67 milioni. Si tratta di un numero enorme: per intendersi, poco meno di un terzo dell’intero fatturato dell’Inter dello scorso bilancio, 473 milioni. È così che si costruisce un presente emozionante, con una finale Champions da conquistare. Ma è così anche che si può pianificare un futuro migliore. La stabilità finanziaria è obiettivo ormai raggiunto. Ma questa Inter adesso va anche oltre".
"Non c’è più la necessità di vendere per finanziare il mercato, se è vero che le ultime sessioni sono sempre state chiuse in pareggio tra entrate e uscite. La società nerazzurra non avrà questo obiettivo da raggiungere la prossima estate. Si potrà pensare una sessione di mercato con investimenti mirati: di fatto, non accadeva dall’ultima estate pre Covid, la prima con Antonio Conte in panchina, quando a Milano sbarcarono - tra gli altri - Lukaku e Barella. E infatti il club si è già mosso, andando a prendere Sucic per 14 milioni di euro, trattando a fondo Luis Henrique e immaginando di fare due colpi in entrata in attacco. Gli acquisti avranno tutto un minimo comune denominatore: saranno giocatori futuribili, il cui valore di mercato deve essere in grado di crescere. L’equazione è chiara, allora: in assenza di uno stadio di proprietà, solo i risultati europei garantiscono una libertà finanziaria sugli investimenti. E in questo l’Inter ha trovato in Inzaghi un alleato straordinario, al netto dei risultati sportivi", rivela Gazzetta.
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