"Nonostante la moria di esterni mancini, Simone non ha cambiato le vecchie certezze della difesa a tre, ma ha pure lavorato di fantasia, quando ha dovuto adattare uno dei suoi centrali in laterale a tutta fascia. Poteva sembrare un pericoloso esperimento genetico da laboratorio e, invece, era una visione di un allenatore che, a volte, sa essere immaginifico. Cambiando le mansioni, Bastoni è perfino cresciuto in affidabilità. Ha martellato il terzino olandese come il miglior Dimarco e il dribbling da cui è nato il secondo gol di Lautaro è stato uno dei momenti più belli di questa gita interista in Olanda. Quello che di solito tocca a Bastoni, lo ha fatto alle sue spalle Acerbi, meno propositivo forse, ma come al solito arcigno. La duttilità è uno dei segreti di tutta la compagnia difensiva: Inzaghi può spostare gli addendi senza cambiare la somma. Anche Pavard, alternato a un Bisseck che col suo fisico da marinaio governa le correnti anche in Champions, ha garantito la solita affidabilità, ma all’occorrenza era pronto a slittare anche qualche metro più avanti per dare il cambio a Dumfries", aggiunge il quotidiano.
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