In Europa l'Inter va a vele spiegate, in campionato fa più fatica. "Anche la questione tattica in Champions si risolve con più facilità, anche perché l’Inter ha giocato partite da puro outsider (contro City e Arsenal) dimostrando grande capacità di adattamento e una attenzione maniacale ai dettagli. In campionato tutto questo si vede molto meno e se è vero che non può essere responsabilità diretta dell’allenatore se Lautaro mira al piccione sul tetto dello Stadium o se Taremi corre verso l’area con i paraocchi e non vede due compagni ai lati, è anche vero che due anni fa la situazione era simile: l’Inter era chirurgica quando scattava la musichetta europea e pasticciona con tratti fantozziani in Italia. E sta quindi anche a Inzaghi lavorare su approccio e contromisure da prendere, quando il gioco dell’Inter diventa lento e prevedibile. Ma in questo senso, anche nella comunicazione esterna, il tecnico è cresciuto. E nel momento di difficoltà deve fare la differenza", aggiunge poi il quotidiano che sottolinea come l'Inter non abbia poi tanti alibi, visto che il Napoli non è irraggiungibile.
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