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Inter, per la Champions non basta solo la difesa. C’è una tendenza da invertire

Andrea Della Sala Redattore 
L'Inter vuole andare avanti in Europa e tenere vivo il sogno Champions. Stasera il secondo round degli ottavi dopo la vittoria in Olanda

L'Inter riparte dal 2-0 di Rotterdam. Stasera a San Siro arriva il Feyenoord che proverà a mettere i bastoni tra le ruote dei nerazzurri nel cammino verso la finale di Champions.

"Se l’Inter stasera sbarcherà ai quarti sfonderà quota 100 milioni di introiti Uefa, quindi escluso il botteghino. E se andrà avanti incrocerà la vincente di Bayern-Bayer, che dopo il 3-0 dell’andata per i bavaresi sembra già decisa: in qualsiasi caso i nerazzurri avrebbero la gara di ritorno a San Siro", scrive il Corriere della Sera.

Di certo questa Inter che a volte sbuffa come una vecchia locomotiva per battere in casa Fiorentina, Genoa e Monza, perde a Torino con la Juve e pareggia in sofferenza a Napoli, non è nel miglior momento per andare a scontrarsi con le corazzate d’Europa. Tra un mese potrebbe essere tutto diverso, ma quando Inzaghi dice di pensare solo al Feyenoord non bluffa: l’unica valutazione che può essere fatta in prospettiva, è quella sui diffidati, che sono Asllani, Barella, Bastoni, Dumfries, Pavard e lo stesso Inzaghi. Bastoni comunque riposerà dopo gli straordinari come vice Dimarco (Augusto torna dal primo minuto) e anche Barella dovrebbe lasciare spazio a Frattesi.

"La partita di andata è stata la prima in Champions con Lautaro e Thuram assieme nel tabellino dei marcatori, meglio tardi che mai. Per pensare di competere con i grandi attacchi d’Europa, la miglior difesa del torneo non basta: prima della partita di Rotterdam, l’Inter era la squadra fra le 16 rimaste che segnava meno in proporzione alle occasioni create (25%, ovvero 7 gol con 28 tiri), il Feyenoord era l’esatto contrario, 13 gol su 19 occasioni (68%). Continuare a invertire questa tendenza, è fondamentale. Oggi, ma non solo", aggiunge il Corriere.