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Getty Images
Cristian Chivu ha rivoluzionato l’Inter su tre fronti: mentale, fisico e tattico. Catapultato in panchina dopo la sconfitta in finale di Champions e l’addio di Inzaghi, in due mesi e mezzo il tecnico rumeno ha preso in mano la squadra senza proclami, ma con il lavoro.
Il Corriere dello Sport la definisce una “rivoluzione silenziosa” quella del tecnico ex Parma.
Il difficile avvio con il Mondiale per club, chiuso con una delusione, non ha indebolito la sua posizione: anzi, il modo in cui ha gestito le turbolenze interne è stato il primo segnale di personalità e di fermezza, pur con un’esperienza limitata. Nelle settimane successive, la preparazione ha portato allo scoppiettante inizio di campionato e alla cinquina rifilata al Torino.
Il Corriere dello Sport sottolinea come Chivu abbia imposto un “reset mentale”, facendo ritrovare motivazioni e compattezza al gruppo. Ha saputo entrare in sintonia con lo spogliatoio e trasmettere le proprie idee, anche sfruttando la sua carriera di ex calciatore vincente.
Sul piano fisico, il tecnico ha alzato i carichi di lavoro, con una preparazione più intensa che ha portato benefici evidenti: gambe leggere, niente infortuni e nessun calo nei finali di partita.
Infine, sul piano tattico, Chivu ha mantenuto l’impianto ereditato da Inzaghi, ma con alcuni correttivi: palla più rapida alle punte, meno palleggio sterile e un uso più mirato delle verticalizzazioni. Esterni e braccetti accompagnano l’azione con equilibrio, riducendo i rischi e rendendo il gioco meno dispendioso ma comunque efficace.
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