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Inter-Milan, il derby dei giganti. Thuram specialista di testa, ma non solo: le torri di Chivu

Inter-Milan, il derby dei giganti. Thuram specialista di testa, ma non solo: le torri di Chivu - immagine 1
A decidere il derby potrebbe essere un calcio piazzato o un colpo di testa. L'altezza media delle due squadre è tra le più alte in A
Andrea Della Sala Redattore 

A decidere il derby potrebbe essere un calcio piazzato o un colpo di testa. L'altezza media delle due squadre è tra le più alte in A

"Occhio alle torri di San Siro. Quelle in cemento armato, destinate a lasciare il posto a una nuova struttura che le rimpiazzerà, sono iconiche e funzionali allo stesso tempo: danno accesso alle gradinate e supportano il tetto dello stadio. Le torri in carne e ossa con le maglie di Inter e Milan, invece, non hanno data di scadenza se non quella impressa sul loro contratto, possono entrare nella storia con una giocata, un gol o magari un contrasto decisivo e soprattutto sono altrettanto funzionali. Possono spalancare le porte di questo derby che vale un pezzo di scudetto. Bisseck, Thuram, Bastoni da una parte, Pavlovic, Bartesaghi e Rabiot dall’altra: in cima al campionato più alto del mondo — con 184,7 centimetri di media in campo, la Serie A non ha rivali — i giganti di Inter e Milan sono pronti a darsi battaglia domenica prossima, e a spostare gli equilibri della partitissima con una spallata tutta muscoli e centimetri", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

Inter-Milan, il derby dei giganti. Thuram specialista di testa, ma non solo: le torri di Chivu- immagine 2

"Su un campo da calcio, si sa, la stazza da colossi si può declinare in varie modalità. L’Inter di Cristian Chivu, ad esempio, primeggia in quella che porta al gol: i nerazzurri fanno valere i loro centimetri quando c’è da mettere pressione nell’area avversaria e i risultati danno loro ragione, se è vero che in questa Serie A nessuno ha segnato più reti di testa dell’Inter (5). Una realizzata da un difensore di 1,90 (Bastoni), ha aperto il festival che manda puntualmente a segno la capolista da undici giornate su undici, e grazie alle capocciate di un altro gigante Chivu si è fatto strada nei primi mesi di stagione, tra campionato e Champions: lo specialista della casa si chiama Thuram, l’uomo che con i suoi 192 centimetri in rosa è secondo solo a Bisseck, 196: quando Marcus ha festeggiato la prima doppietta di questo 2025-26, al debutto col Torino, ha sorriso guardando verso la tribuna per poi spiegare che «papà Lilian e mio fratello Khephren spesso ridevano per i miei colpi di testa». Già, c’è stato un tempo in cui numeri sulla carta di identità e quelli in campo non coincidevano: con quel fisico lì, Marcus segnava davvero pochissimo di testa; poi il vento è girato: 4 dei 5 gol firmati in stagione sono arrivati con una zuccata. Merito del lavoro in allenamento, che lo ha portato ad alzare notevolmente le proprie percentuali nelle due ultime annate. Lautaro, invece, è sempre stato efficacissimo: due gol di testa al Milan, uno ha deciso un derby, alla faccia dei suoi 174 cm".

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"Se Thuram ha imparato a sfruttare la propria statura di recente — lavoro nel quale è impegnato lo stesso Pio Esposito, 191 centimetri al servizio dell’Inter —, Bisseck e Acerbi davanti a Sommer fanno della fisicità un’arte. Il centralone dello scudetto, 1,92, è diventato l’incubo dei centravanti avversari perché regge un corpo a corpo con i marcantoni: chiedere a Haaland, Lewandowski, passando per Giroud (a proposito di derby). Il tedesco con le treccine aggiunge anche una buona dose di coraggio nella gestione del reparto: Chivu lo alterna ad Acerbi proprio per questo, nessuno in rosa riesce a tenere alta la linea difensiva come fa il gigante di Colonia. L’esuberanza fisica è parte di quella personalità", aggiunge Gazzetta.