A decidere il derby potrebbe essere un calcio piazzato o un colpo di testa. L'altezza media delle due squadre è tra le più alte in A

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Inter-Milan, il derby dei giganti. Thuram specialista di testa, ma non solo: le torri di Chivu
"Occhio alle torri di San Siro. Quelle in cemento armato, destinate a lasciare il posto a una nuova struttura che le rimpiazzerà, sono iconiche e funzionali allo stesso tempo: danno accesso alle gradinate e supportano il tetto dello stadio. Le torri in carne e ossa con le maglie di Inter e Milan, invece, non hanno data di scadenza se non quella impressa sul loro contratto, possono entrare nella storia con una giocata, un gol o magari un contrasto decisivo e soprattutto sono altrettanto funzionali. Possono spalancare le porte di questo derby che vale un pezzo di scudetto. Bisseck, Thuram, Bastoni da una parte, Pavlovic, Bartesaghi e Rabiot dall’altra: in cima al campionato più alto del mondo — con 184,7 centimetri di media in campo, la Serie A non ha rivali — i giganti di Inter e Milan sono pronti a darsi battaglia domenica prossima, e a spostare gli equilibri della partitissima con una spallata tutta muscoli e centimetri", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Su un campo da calcio, si sa, la stazza da colossi si può declinare in varie modalità. L’Inter di Cristian Chivu, ad esempio, primeggia in quella che porta al gol: i nerazzurri fanno valere i loro centimetri quando c’è da mettere pressione nell’area avversaria e i risultati danno loro ragione, se è vero che in questa Serie A nessuno ha segnato più reti di testa dell’Inter (5). Una realizzata da un difensore di 1,90 (Bastoni), ha aperto il festival che manda puntualmente a segno la capolista da undici giornate su undici, e grazie alle capocciate di un altro gigante Chivu si è fatto strada nei primi mesi di stagione, tra campionato e Champions: lo specialista della casa si chiama Thuram, l’uomo che con i suoi 192 centimetri in rosa è secondo solo a Bisseck, 196: quando Marcus ha festeggiato la prima doppietta di questo 2025-26, al debutto col Torino, ha sorriso guardando verso la tribuna per poi spiegare che «papà Lilian e mio fratello Khephren spesso ridevano per i miei colpi di testa». Già, c’è stato un tempo in cui numeri sulla carta di identità e quelli in campo non coincidevano: con quel fisico lì, Marcus segnava davvero pochissimo di testa; poi il vento è girato: 4 dei 5 gol firmati in stagione sono arrivati con una zuccata. Merito del lavoro in allenamento, che lo ha portato ad alzare notevolmente le proprie percentuali nelle due ultime annate. Lautaro, invece, è sempre stato efficacissimo: due gol di testa al Milan, uno ha deciso un derby, alla faccia dei suoi 174 cm".
"Se Thuram ha imparato a sfruttare la propria statura di recente — lavoro nel quale è impegnato lo stesso Pio Esposito, 191 centimetri al servizio dell’Inter —, Bisseck e Acerbi davanti a Sommer fanno della fisicità un’arte. Il centralone dello scudetto, 1,92, è diventato l’incubo dei centravanti avversari perché regge un corpo a corpo con i marcantoni: chiedere a Haaland, Lewandowski, passando per Giroud (a proposito di derby). Il tedesco con le treccine aggiunge anche una buona dose di coraggio nella gestione del reparto: Chivu lo alterna ad Acerbi proprio per questo, nessuno in rosa riesce a tenere alta la linea difensiva come fa il gigante di Colonia. L’esuberanza fisica è parte di quella personalità", aggiunge Gazzetta.
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