Il dato incoraggiante
—"C'è un dato ancor più interessante, che accompagna i due attaccanti: trasferta di Barcellona a parte, il cui viaggio insieme è stato però interrotto presto dall'infortunio del capitano, in tutte le partite in cui Lautaro e Thuram sono partiti titolari in questa Champions hanno prodotto almeno un gol. Come a dire: stasera si parte da 1-0. Scongiuri a parte, l'equazione non è scontata ma la statistica spiega. Spiega come lo sviluppo del gioco di Inzaghi con la ThuLa sia decisamente più incisivo rispetto a quando viene a mancare almeno uno dei due pezzi.
[...] Il motivo va letto nella capacità dei due di adattarsi continuamente al tipo di partita che vanno ad affrontare. I loro movimenti sono codificati, certo, ma le scelte possono cambiare a seconda del match. Quanto visto a Barcellona, prima del ko muscolare di Lautaro, è stato in qualche modo illuminante, anteprima di quanto si vedrà anche stasera a San Siro. E dunque Thuram in versione prima punta, come nell'occasione di quella magia con il tacco dopo 30 secondi. E il Toro più dietro, a legare il gioco con i centrocampisti, a garantire il primo appoggio nelle uscite ai suoi".
Il paradosso
—"Differenza che Lautaro, in coppia con Thuram, ora vuole fare anche in campo. Questa è la migliore Champions di sempre per l'argentino, una rete ogni 87 minuti e un indice di pericolosità mai toccato. È la Champions della consacrazione per Thuram, ben oltre i 4 gol segnati. Inzaghi se li coccola ogni giorno di più. Ben consapevole, l'allenatore, che si è parlato molto della fase difensiva con cui l'Inter dovrà affrontare la gara di stasera. Ma la verità, che non è paradossale ma è figlia di un'analisi del match, è che i nerazzurri rispetto alla gara d'andata dovranno migliorare proprio la fase offensiva. [...] E l'idea di inseguire questo obiettivo con la ThuLa in campo non può non rasserenare".
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