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Inter, la ThuLa si presenta in Champions. In attesa delle fasce, urge recuperare due pilastri

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I due attaccanti in gol entrambi nella gara di Champions col Feyenoord. Ora serve riportare al top tutti i titolari
Andrea Della Sala Redattore 

Il Feyenoord ha certificato la presenza della ThuLa anche in Champions League. Primo gol insieme per i due attaccanti, ora Inzaghi deve riportare tutta la compagine nerazzurra al top.

"La terapia di Coppa e di coppia funziona, Thuram e Lautaro per la prima volta in Champions (e per la prima volta in campo in contemporanea dopo dieci mesi) hanno segnato, trascinando l’Inter verso i quarti. Un’opera da completare contro il Feyenoord martedì a San Siro, per guadagnare altri 12,5 milioni, sfondare quota 100 e pensare alla doppia sfida di aprile, che sarebbe quasi sicuramente contro il Bayern, avanti 3-0 nella sfida con il Leverkusen", sottolinea il Corriere della Sera.


E anche se non è in cima alla lista, quella interista è una coppia affiatata, affamata, affilata, che può crescere ancora. Però c’è un problema o comunque un’anomalia, che l’Inter d’acciaio, con la miglior difesa della Champions (appena 1 gol subito), deve trasformare in vantaggio: Bayern, Barça, Real, Liverpool, ma anche Aston Villa o il Dortmund del bomber Guirassy (10 gol in Coppa), non hanno in campo solo due uomini gol, ma sono costruite fin dalle fondamenta per un gioco d’attacco totale, con fenomeni capace di saltare l’uomo con una giocata. E di risolvere le partite con una magia.

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"L’Inter non ha queste caratteristiche. E per giunta ha solo due attaccanti che danno garanzie a certi livelli. Ma ha un grande equilibrio e due uomini chiave sulle fasce. Uno è fermo ai box ma torna dopo la sosta, ed è Dimarco, l’altro è Dumfries. Ma anche con le ali spiegate e i due attaccanti in forma allo stesso momento (finora Lautaro e Thuram si sono alternati fin troppo e l’Inter prima di Rotterdam aveva la peggior percentuale di realizzazione rispetto ai tiri effettuati: 25%) a Inzaghi serve altra benzina nel motore: per competere con squadre che hanno un monte ingaggi ben superiore, ma anche con chi come Napoli, Atalanta e Juve insegue i nerazzurri anche da questo punto di vista. E solo con il vero Calhanoglu, o qualcosa che gli assomigli e con il miglior Mkhitaryan l’Inter può sognare di restare dentro a tutto. Fino all’ultimo", aggiunge il quotidiano.