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Getty Images
Ci pensa sempre Lautaro Martinez. Il contributo degli attaccanti dell'Inter per ora si esaurisce al capitano. In attesa del rientro di Thuram e dell'arrivo di rinforzi dal mercato.
"Al minuto 33 della ripresa, quando il numero 10 ha pareggiato, i nerazzurri avevano tirato nello specchio una sola volta, nel primo tempo. Indovinate con chi? Sempre con Lautaro, colpo di testa sulla traversa su assistenza di Asllani. Poi, complice anche la stanchezza dei giapponesi e un buon atteggiamento mentale, Chivu è riuscito a ribaltarla. Anche tornando sui suoi passi, perché il 3-4-2-1 del primo tempo con Zalewski trequartista insieme a Sebastiano Esposito aveva funzionato poco. Meglio il caro vecchio 3-5-2, per la transizione sul modulo c’è ancora da lavorare e qui il tempo è oggettivamente poco, tra un match e l’altro", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Di sicuro, questa partita come la prima ha detto ancora una volta che l’Inter ha un bisogno evidentissimo di altri attaccanti: troppo poco vivo Sebastiano Esposito, meglio il fratello Pio al debutto assoluto in prima squadra. Ma senza Thuram manca la profondità, materiale che sarebbe utile chiedere quanto prima a Bonny. Per fortuna ci ha pensato Lautaro, a ribaltare l’inerzia. E ad alleggerire un po’ di più la testa. Questa squadra ha ancora dentro i fantasmi di Monaco. Lo racconta anche l’ultima azione della partita. Il gol che ha regalato il successo l’ha segnato Carboni, nell’azione è entrato Sucic, due che il Psg non l’hanno mica vissuto. Giocatori con la mente libera. Forse il segreto è tutto qui", spiega Gazzetta.
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