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La stagione dell'Inter è positiva, ma rimane il ripianto dello scudetto che viste le ultime giornate poteva sembrare alla portata. Troppa leggerezza e superficialità nel momento decisivo della stagione.
"I 15 punti in meno sono figli di un saldo estremamente negativo negli scontri diretti e di occasioni lasciate per strada contro squadre ampiamente alla portata, leggi Genoa, Monza e Parma: tre trasferte, neppure una vittoria. Ma il punto è un altro. Ed è quello che deve spingere alla riflessione. L’Inter aveva messo in programma di non poter ripetere la corsa sfrenata di un anno fa in campionato, con una seconda stella cucita sul petto ad aprile e un titolo vinto nella pratica già a fine febbraio. Il progetto era quello di mantenere un’andatura elevata e costante, che però tenesse dentro l’ambizione di correre allo stesso modo anche in Champions. Come dire, il concetto era: viaggiamo di pari passo in Italia e in Europa, poi vediamo a marzo dove siamo. E ancora: lo scudetto siamo disposti a giocarcelo in volata, pur di tenere due piedi dentro all’Europa. Così in effetti è andata. Poi l’Inter ha sbagliato la volata, questo è il problema", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Ora in fondo alla stagione non resta che la Champions. E mica è riduttivo. È il traguardo più ambizioso, che dista 90 (o forse 120) minuti, che cambierebbe anche il sapore di questa stagione. Perché c’è differenza tra vincere e fare una pur grande stagione senza alzare neppure un trofeo. Lo sa anche Inzaghi, l’ha provato sulla sua pelle in passato sia in positivo sia in negativo. La Champions è tutto, tutto allora sulla Champions. Del resto, prima della partita con la Lazio a San Siro lo cantavano anche i tifosi dell’Inter: «Ce ne andiamo a Monaco!». Sotto col Psg, il Como vale giusto un antipasto", spiega Gazzetta.
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