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Anni d’oro Inzaghi: impresa leggendaria e jackpot Inter! “411 sms e ad Appiano convinti che…”

Alessandro Cosattini Redattore 

“Fradicio e felice sotto la pioggia di San Siro, portando per mano il piccolo Andrea. Un segno del destino. Succedeva ai tempi della Lazio con Lorenzo, abituato a scendere con papà sul prato dell’Olimpico: oggi segna raffiche di gol con le giovanili dell’Inter e viene annunciato come il terzo centravanti della dinastia Inzaghi da nonno Giancarlo. Simone ha chiuso la notte più bella e stordente della sua carriera, se è possibile mettere in fila le emozioni, circondato al Meazza dagli amori di famiglia, la moglie Gaia e i suoi figli, sistemati dietro la panchina.

Alle 9 di mattina era già sveglio e sul suo telefono contava 411 messaggi. Amici, parenti, cugini di Magenta, gente di calcio e anche quelli dell’ultim’ora, abituati a salire in corsa sul carro del vincitore. La vita è così. Inzaghi, sino a poche ore fa, era l’allenatore che aveva lasciato uno scudetto al Milan di Pioli e ora si sarebbe fatto scavalcare dal Napoli di Conte per “scarsa virilità”, come se Lautaro non fosse un leader o Mkhitaryan, Barella e Bastoni non dimostrassero lo stesso coraggio di Acerbi, capace di inventarsi centravanti per trascinare il Barcellona ai supplementari: 4-3, anzi 7-6 nel risultato aggregato della doppia semifinale. Un tie-break calcistico lungo 210 minuti, forse diventerà leggenda come la sfida tra Borg e McEnroe a Wimbledon.