"Ecco, in materia di gestione del momento il tecnico nerazzurro ha pochi rivali ma oltre ai numeri c’è di più. C’è, ad esempio, uno stile comunicativo che marca una bella differenza con il passato. Dopo la caduta di Firenze Simone ha spostato i riflettori su di sé, addossandosi tutte le responsabilità del brutto ko, poi ha rincarato la dose dopo la “rivincita” di San Siro: «Sono stato contento del fatto che tutti se la siano presi con me e non con i miei ragazzi». Un frontman al centro del palco, capace di rispondere a muso duro sulle polemiche per gli errori arbitrali («capisco la rabbia della Fiorentina ma ho rivisto il rigore, che non esiste mai, mai») e di palleggiarsi la pressione dialettica con Conte, rivale per lo scudetto e professore in materia. La sfida è totale, insomma, e questo Inzaghi un po’ Mourinho e un po’... Conte è ormai un allenatore strutturato per reggerla e vincerla, sotto tutti gli aspetti", aggiunge Gazzetta.
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