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La Stampa – Juve-Inter: si decide la rivale del Napoli con i colpi in vetrina

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Il confronto tra i bianconeri e i nerazzurri sta arrivando: l'analisi del quotidiano torinese
Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 

"Non c’è niente da fare, che arrivi alla terza giornata o che metta in palio lo scudetto, Juventus-Inter non sarà mai una partita come tutte le altre. Anche se Igor Tudor («Non è speciale») e Cristian Chivu («Siamo solo all’inizio»), come da copione, provano a togliere al derby d’Italia un po’ di significato. Vanamente. Perché anche se è solo calcio di settembre, in palio c’è molto più di 3 semplici punti: da qui uscirà la reale antagonista del Napoli, almeno per ora. Con Tudor chiamato a trascinare la sua Juve alla vittoria per la prima volta contro una grande, potendo contare sul fattore Stadium dove ha sempre e solo vinto. Mentre Chivu dovrà dimostrare di essere pronto per l’Inter, già staccata di 3 punti. Sarà pure presto, ma è sempre Juve-Inter. E vale tanto, tantissimo. Anche alla terza giornata". Il quotidiano La Stampa parla così della sfida di questa sera e lo fa anche mettendo in risalto dieci temi nella partita.

Inter Chivu

Due allenatori stranieri su tutte e due le panchine, non succedeva dagli anni cinquanta. L'ultimo confronto tra due tecnici stranieri in panchina era stato tra Vycpalek ed Herrera, gennaio 1974. Sarà una gara con i colpi del mercato in vetrina, secondo il giornale torinese.

"Il mercato dell’Inter si è chiuso con la staffetta Akanji-Pavard, quello della Juve con il doppio colpo Openda-Zhegrova. E se il kosovaro avrà bisogno di almeno un’altra settimana di lavoro, proprio Akanji e Openda sono tra i protagonisti più attesi della super sfida di oggi. Più che probabile la prima da titolare per il nerazzurro, l’ex Lipsia invece potrebbe trasformarsi in un’arma spaccapartita in più per Tudor", si legge sul giornale.

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L'allenatore bianconero punterà su David e sulle caratteristiche di Joao Mario."Dal canto suo, Chivu non ha abbracciato il solo Akanji, trovando per esempio in Sucic e Diouf due centrocampisti dalle caratteristiche diverse da quelle dei titolarissimi, in Bonny il perfetto vice-Thuram. Se la Juve si sente più forte, l’Inter è certamente più fresca", si legge ancora.

I vari confronti

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E poi ci sono i casi Vlahovic e Calhanoglu che sono nati quest'estate. Entrambi sembravano vicino all'addio ma alla fine sono rimasti: "E guardano al derby d’Italia come a un’occasione per rinsaldare il legame con i club. Tudor e Chivu li caricano e li difendono". Di fronte due proprietà diversissime, quella tradizione della famiglia Agnelli e poi quella del fondo Oaktree. La novità Comolli alla Juventus e Marotta, conferma per l'Inter, e presidente dopo gli anni in bianconero. Sarà anche la gara delle panchine lunghe e di due numeri 10, Yildiz il giocatore sul quale la Juve ha puntato moltissimo e Lautaro che è punto di riferimento e capitano nerazzurro.

In campo si sfideranno la linea giovane dei bianconeri contro quella dell'Inter più matura, una media di 25.7 d'età, contro la media dei 30 dei nerazzurri che sono un gruppo rodato. "Tudor non avrà Cambiaso per squalifca e Mckenie questa volta favorito su Joao Mario e Kostic. Ma è sulla trequarti che servirà una svolta, nel caso in cui alla fine Conceiçao non dovesse riuscire a recuperare in tempo come sembra («50 e 50...», dice Tudor): dovrebbe forse cambiare troppo la Juve per lanciare subito uno tra Vlahovic e soprattutto Openda, già pronta la soluzione con un ritorno di Koopmeiners (o McKennie) sulla trequarti per un giorno. Mentre Chivu fa un passo indietro e torna a puntare tutto sui titolarissimi dell’era Inzaghi, preferendo Mkhitaryan a Sucic per completare il centrocampo, con Akanji unica novità", si legge.

(Fonte: La Stampa)