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Stasera non è solo una finale. È la finale. Per l’Inter, per i suoi tifosi, per Simone Inzaghi. Ma soprattutto, per Lautaro Martinez, che questa notte può scrivere la pagina più importante della sua carriera. La Champions League è l’unico trofeo che manca nella sua collezione personale. "In più, sollevando la Coppa, diventerebbe automaticamente il grande favorito per il prossimo Pallone d’oro. Nella testa di Lautaro, però, non ci sono traguardi personali".
"Ciò che conta, per lui, è vincere per l’Inter. Il Toro ha fatto di tutto per conquistare questa finale. Ha rischiato di suo, giocando di fatto con una gamba sola il ritorno con il Barcellona, segnando comunque un gol e guadagnandosi un rigore. Da allora, era il 6 maggio, non ha più messo piede in campo. Ha lavorato solo in funzione del Psg", sottolinea il Corriere dello Sport.
"Ruggine? Guardando l’allenamento sembrerebbe proprio di no. Concentratissimo, perfino teso, comunque preciso e lucido, Lautaro è sempre stato al centro del gioco durante la partitella. Ha sempre cercato il gol. Si è arrabbiato quando ha sbagliato e poi ne ha firmato uno spettacolare, raccogliendo anche gli applausi dei compagni. È il capitano. Anche l’Inter è una famiglia. Nel senso di uno spogliatoio talmente unito e compatto che è diventato fattore fondamentale nelle fortune e nei successi di questi anni. Lo si percepisce nell’aria quanto questi ragazzi stiano bene assieme".
(Corriere dello Sport)
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