I due giorni di riposo - ieri ed oggi - serviranno alla squadra per alleggerire la mente e liberarla dalla delusione per lasciare spazio alla voglia di fare la storia vincendo la Champions League. "Non è un caso che Inzaghi abbia scelto di piazzare due giorni di riposo tra Como e il primo allenamento con vista finale. È stato un modo, condiviso con tutta la squadra, di mettere molte ore tra un momento e l’altro, come per stabilire i confini dei due stati d’animo, così da smaltire la delusione. Lautaro in questo senso ha un compito enorme. Deve prendere per mano i compagni, l’ha già fatto in passato. Gli è riuscito, con le parole e i comportamenti: negli occhi di tutti c’è ancora il suo recupero lampo per il ritorno con il Barcellona, quando scese in campo sì e no al 50% della sua condizione. Perché aveva un’idea, anzi, l’Idea. Un’ossessione, anzi, l’Ossessione. La Champions. E adesso, per dirla come l’ha spiegata Massimiliano Farris, il vice di Inzaghi, in conferenza stampa a Como, «andiamoci a prendere questo sogno»"
"Lautaro è pronto a farlo. Lo è anche fisicamente, non ingannino gli zero minuti di Como. Il giorno stesso della partita, venerdì, il tecnico e il capitano si sono parlati e hanno deciso insieme di evitare qualsiasi tipo di rischio. Il problema muscolare alla coscia sinistra è alle spalle, del resto già giovedì l’argentino si era allenato in gruppo insieme con i compagni. Ma si è preferito non concedere al giocatore neppure i 30 minuti inizialmente stabiliti: ecco perché il Toro non si è neppure alzato dalla panchina per riscaldarsi. Inzaghi ha considerato che, per portarlo al top della forma, saranno sufficienti i quattro allenamenti di Appiano della prossima settimana e la rifinitura di Monaco di venerdì. E poi, oltre alle gambe, la differenza la farà la testa. La capacità di resettare il campionato. E invece di portarsi in campo l’eredità più dolce, quella delle imprese con il Bayern e con il Barcellona. E per Lautaro, nello specifico, pure il sottofondo musicale del miglior torneo della sua carriera: siamo a 9 gol, basta un pezzetto per fare 10. Per una stagione da 10. E poi, chi se li ricorderebbe più quegli occhi di Como", commenta la Rosea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA