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Libero su Gattuso: “Ha capito la malattia della Nazionale. Ed era dai tempi di Conte che…”

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L'edizione odierna di Libero elogia il CT dell'Italia Gattuso e parla di "Educazione Gattusiana"
Matteo Pifferi Redattore 

Nonostante tre vittorie su tre partite e tredici gol segnati, il destino dell'Italia di Gattuso sembra scritto: playoff. La Norvegia, infatti, potrebbe blindare, di fatto, il primo posto vincendo contro l'Estonia domani. Haaland e soci hanno 18 punti dopo 6 partite, l'Italia è a 12 dopo 5 ma la differenza reti premia i norvegesi (+26) rispetto agli azzurri (+7).

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"L’opera più importante che Gennaro Gattuso sta compiendo sulla panchina dell’Italia non si vede in campo, ma si percepisce nell’aria che si respira a Coverciano e dintorni - ovvero, lungo tutto lo Stivale. È l’”Educazione Gattusiana”, un corso intensivo per insegnare a una nazione intera a pensarsi per ciò che è oggi: una squadra da playoff. In questi primi mesi di gestione, il Mondiale è sempre stato trattato come un oggetto lontano, da non nominare, e soprattutto da non associare mai più alla retorica dell’Italia che deve andarci per diritto sportivo", si legge su Libero.

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Sempre il quotidiano, poi, entra nel dettaglio e sottolinea alcuni meriti del nuovo CT: "Il ct ha iniziato subito a nominare i playoff, mai ha detto che si sarebbe guardata la Norvegia nella speranza di agganciarla. Mai. Ha capito che la malattia della Nazionale, a tutti i livelli, era la presunzione. La convinzione che siamo l’Italia, abbiamo quattro stelline sul petto e quindi al Mondiale ci andiamo. Era dai tempi di Conte che non c’era un ct che evitava frasi fatte o paroloni. Quel biennio lì fu operaio nel profondo, venivamo da un Mondiale fallimentare e da un vuoto di talento. Peccato che fosse il biennio dell’Europeo, con qualificazioni più gestibili. Lo spirito, però, era quello che ci dovrebbe essere ora e che Gattuso sta ricostruendo: pensarsi come una squadra inferiore alle top e recitare la parte dell’underdog".