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TS – Marotta e Sala si punzecchiano su stadio e non solo: cosa c’è dietro le scintille

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Scintille tra Beppe Marotta e il Sindaco di Milano Sala per lo stadio e non soltanto: ecco cosa c'è dietro
Alessandro Cosattini Redattore 
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Scintille tra Beppe Marotta e il Sindaco di Milano Sala per lo stadio e non soltanto. Tuttosport ricostruisce quanto accaduto nelle scorse ore tra i due e svela cosa c’è dietro:

Botta e risposta, inatteso e piccante, sulla questione stadio fra Giuseppe Sala, sindaco di Milano, e Beppe Marotta, presidente dell’Inter. Il primo cittadino di Milano, per altro tifoso interista, evidentemente non ha preso bene lo scetticismo manifestato martedì dal numero uno nerazzurro sui tempi dell’iter per arrivare al nuovo impianto («nasce dal panorama italiano, la burocrazia allunga i tempi e questo allontana gli investitori», il discorso, in sintesi, di Marotta).


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Ieri mattina a margine di un evento all’aeroporto di Linate, Sala ha detto la sua: «Dal nostro punto di vista c’è il desiderio di far rispettare le regole, di far sì che le valutazioni siano fatte in maniera più corretta possibile, ma rimane l'obiettivo di chiudere il tutto per l'estate. Su questa questione comunque parlo con Oaktree e credo che Marotta legga come tutti la preoccupazione del fatto che ci sono anche tante resistenze, non certo dal nostro punto di vista. Marotta - la chiosa con frecciata di Sala - quello che deve fare è portare a casa lo scudetto».

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In serata, prima del derby, è arrivata la replica del dirigente interista: «Il mio scetticismo non era legato al progetto, ma al gap che passa tra i nostri club e l’Europa. Solo due stadi nuovi su 150 sono stati costruiti in Italia. Non volevo urtare il sindaco per questo discorso pieno di difficoltà, poi gli dico che non vogliamo vincere solo lo scudetto, ma anche la Coppa Italia». A quel punto Marotta ha proseguito concentrandosi sul percorso della squadra di Inzaghi: «Triplete? Io non parlo di Triplete, dico che l’obiettivo era essere presenti in campionato, Coppa Italia e Champions League: ci siamo, ora inizia la prima parte di un test che nel ritorno deciderà la finalista, siamo consapevoli di poter recitare il ruolo di protagonisti - ha aggiunto il presidente nerazzurro -. Ringrazio l’area tecnica perché questo risultato è frutto della cultura del lavoro e del senso di appartenenza. Rosa ancora più profonda con il Mondiale per Club? Tutti gli addetti ai lavori stanno valutando la rosa da impostare, tra Fair Play Finanziario e calendario ricco di impegni».

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Chiusura sul suo ex braccio destro alla Juventus, Fabio Paratici, vicino al Milan (i due non si sono lasciati bene): «Nessunissimo effetto il suo eventuale passaggio in rossonero, è una cosa che non mi riguarda. Ci penserà il Milan e sceglieranno al meglio»”, si legge.