La conduttrice del programma Open Var, Giorgia Rossi, disse in diretta su Dazn: «Abbiamo chiesto altre immagini, ma non ci sono state fornite», riferendosi anche all’audio tra i direttori di gara, che non fu concesso. Una scelta di prudenza, dal punto di vista degli arbitri, per evitare ulteriori polemiche. Ma alla Pinetina l’hanno presa male.
Come anche il fatto che non siano stati forniti dagli arbitri a Dazn gli audio live sul fallo di mano di Bisseck in area costato il rigore del 2-2 con la Lazio domenica, ma solo quelli del confronto al Var che ne è seguito. Cosa abbia detto a caldo Chiffi, non è dato sapere", spiega Repubblica.
La posizione di Gravina
—"Lo stesso Gravina, numero uno della Figc, sa quanto sia urgente rendere il Var digeribile a club e tifosi. Nei primi incontri dopo la sua rielezione, a inizio anno, ha assicurato ai presidenti di serie A che il tema sarà affrontato in modo collegiale. Un’urgenza sollevata anche da Beppe Marotta, che siede in Consiglio federale, già prima degli ultimi episodi che hanno riguardato la sua Inter. C’è da scommettere che ora la questione gli stia ancor più a cuore. Nella riunione del consiglio del 26 maggio i presidenti bisticceranno con Assocalciatori sul contratto, e ragioneranno sulle seconde squadre in Serie C. Ma già nella seduta di giugno, fissata per il 19, è probabile che il nodo Var verrà al pettine.
La questione Guida-Napoli
—Lì si capirà se i club si accontenteranno di rassicurazioni sull’interpretazione del protocollo o se pretenderanno di più. Magari la modifica delle regole, mai toccatte in sette anni. Ma potrebbero anche cercare lo scontro, spingendo per avere nomi nuovi ai vertici del mondo arbitrale. Fra le scelte che più hanno fatto infuriare l’Inter c’è la designazione come assistente Var contro la Lazio di Marco Guida di Pompei, che in un’intervista aveva detto di non essere sereno quando deve decidere le sorti del Napoli, visto che ci vive", aggiunge il quotidiano.
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