"Il vecchio Thuram lo ha ammesso candidamente, nel derby di Italia tiferà sempre Juventus perché quelle cinque stagioni vissute a Torino, in una difesa d’acciaio davanti a Buffon, non si dimenticano: Marcus si è messo da tempo l’anima in pace, anzi ha capito le ragioni paterne. Si è consolato nell’aver visto Lilian a San Siro nella stagione della stella in pose impensabili: una volta aveva una maglia nerazzurra addosso; un’altra, nel giorno dello scudetto, era sotto la Curva Nord che cantava «chi non salta juventino è». Il Var non ha visto neanche un accenno di saltello. Ciò che conta, però, è stare vicino ai figli, soprattutto in un momento così intenso, anche se in realtà già dall’estate Lilian va su e giù sulla A4 : un po’ a Milano a coccolare il nerazzurro, un po’ di più a Torino perché il bianconero è più giovane e al primo anno di ambientamento. In realtà, entrambi si trovano benone nelle rispettive città e stanno mettendo radici: Marcus porta buon umore in tutta la truppa di Inzaghi, vedere con che outfit si presenterà ad Appiano è ormai lo sport preferito dei compagni; Khephren, un filo più timido, sta aiutando l’adattamento di Kolo Muani, ma ha legato soprattutto con Tim Weah. Del resto, anche i loro padri erano stati compagni ed amici al Monaco".
"Ognuno insegue la propria carriera, ma il filo invisibile dei Thuram è teso da sempre: i due fratelli si adorano per davvero, non passa giornata senza che si parlino almeno un paio di volte al telefono. Ognuno gode delle gioie altrui, e pazienza se le loro squadre siano arcinemiche. Marcus è convinto che sia Khephren il più forte di casa, e il piccolo ripete sempre che può solo imparare dal fratellone. Domenica sarà la terza volta in cui la coppia potrà stare in campo assieme: prima di quella miseria di 4’ dell’andata in campionato, si ricorda una semifinale di Coppa di Francia del gennaio 2019. Allora il piccolo Guingamp, in cui Marcus era un’ala improvvisata, ospitava il Monaco, che all’80esimo lanciò dalla panchina il promettente 17enne Khephren. Si andò ai supplementari, poi ai rigori vinse il Guingamp, nonostante l’errore del Thuram maggiore che pure aveva segnato prima. A voler fare i conti, i minuti fratricidi in carriera sono stati solo 44: la statistica va aggiornata subito, anche se per il capofamiglia conta solo un fatto", conclude Gazzetta.
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