
"Quando lo si osserva a bordo campo, sta sempre facendo qualcosa di non banale. O prova a trattenere qualcuno o è lì che si sbatte con il quarto uomo o dà consigli. In fondo, dopo Conte, è l’unico autorizzato a farlo. Senza chiedere il permesso. I colloqui coi giocatori nei momenti difficili sono spesso affidati a Oriali, perché solo un ex giocatore ad altissimi
livelli può capire un calciatore di oggi venendone rispettato, e ascoltato", sottolinea ancora il quotidiano.
Sfida col passato
—Per Oriali la sfida contro l'Inter non può essere uguale a quella con le altre squadre, lui che è stato interista per 13 anni e ha fatto con la maglia nerazzurra addosso 277 gare. Ha vinto due scudetti e due Coppe Italia ed è proprio il Napoli la squadra a cui ha segnato di più, 7 gol in totale. Dell'Inter è stato dirigente accanto a Facchetti, ha dato una mano a Mancini ed era l'uomo di fiducia di Mourinho quando è arrivato il Triplete. Era tornato in nerazzurro con Conte, con cui ha vinto lo scudetto e fatto una finale di EL. poi aveva lasciato anche lui Milano quando il mister aveva deciso di andare via.
(Fonte: Il Mattino)
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