La conferenza stampa di Antonio Conte dopo la sconfitta contro il Bologna ha portato a diverse considerazioni, a tal punto che ieri si è parlato di un incontro tra il tecnico del Napoli e De Laurentiis per capire se e come proseguire insieme. "Sono orgoglioso di avere al mio fianco un uomo come Antonio Conte, capace di sacrificare ogni secondo della sua vita per la sua professione, con estrema generosità e dedizione. Questa è la garanzia più importante che si possa dare oggi a un club, ai calciatori e a tifosi esigenti come quelli del Napoli", ha risposto con un tweet De Laurentiis. E Repubblica commenta così:

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Repubblica minimizza: “Conte mai ha pensato di dimettersi, crisi subito rientrata dopo che…”
"Quella del tecnico leccese dopo la sconfitta di Bologna era stata e resterà una provocazione, insomma: mirata probabilmente a dare una scossa a tutto l'ambiente e in particolare ai giocatori del Napoli. «Abbiamo smesso di essere una squadra e occorre invertire la rotta finché c'è tempo, perché non accompagno un morto...». Così aveva ruggito Conte prima di lasciare lo stadio Dall'Ara ed erano sembrate le parole di un leader sul punto di gettare la spugna. Ma domenica sera — in segreto e a dispetto delle prime voci — la crisi era subito rientrata nello spazio di un'ora, al termine di una lunga e collaborativa telefonata tra l'allenatore (in viaggio in auto verso Torino per festeggiare il diciottesimo della figlia) e De Laurentiis.
Il presidente aveva infatti ribadito immediatamente la sua totale fiducia nei confronti del furente Antonio e per questo nella giornata di ieri non c'è stato nemmeno bisogno di un incontro ravvicinato tra i due. Se ne riparlerà eventualmente solo nei prossimi giorni al centro sportivo di Castel Volturno, dove gli azzurri riprenderanno la preparazione senza gli undici big convocati per le rispettive Nazionali. Il messaggio alla squadra è però già arrivato, forte e chiaro.
La panchina è solida e gli eventuali scontenti faranno bene a rientrare in fretta nei ranghi, anche perché d'ora in poi nessuno avrà il posto da titolare assicurato. Conte s'era affidato alla vecchia guardia dopo la disfatta di metà ottobre in Champions a Eindhoven, con un patto che però è stato disatteso sul campo. Ecco perché nei 90' contro il Bologna il tecnico leccese s'è sentito tradito e si è rivolto ai suoi giocatori con parole durissime. «Ora non posso più difendervi».
Sotto accusa soprattutto i leader del gruppo, colpevoli secondo il tecnico pugliese di non essersi ribellati con abbastanza vigore — in campo e fuori — alla quinta sconfitta stagionale tra Europa e campionato", si legge su Repubblica che esclude che Conte abbia pensato alle dimissioni. "Dall'emergenza invece Antonio esce più forte e ora tocca alla squadra ritrovare lo spirito vincente e guerriero della scorsa stagione. La classica tempesta in un bicchiere d'acqua"
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