In mezzo le chiacchiere sulla vita personale sregolata: Fonseca lo esclude anche contro Genoa e Verona a fine 2024 e solo un colloquio chiarificatore gli riconsegna un posto da titolare nell’ultima partita dell’anno contro la Roma, quella che poi segnerà l’esonero dell’allenatore. Conceiçao gli toglie la fascia da capitano, ma non la maglia: Hernandez resta il padrone della sinistra, ma senza che Theo dimostri autorità e dominio sugli avversari. Al contrario è dominato: per arrivare all’attualità, è pessimo nella gara d’andata e folle in quella di ritorno.
"La società pensa a una multa: una scelta possibile, se non probabile, con cui punire la simulazione da rosso. Il dubbio ora è: come riproporre Theo in campionato? Il Milan tornerà in campo sabato in casa del Torino. Hernandez non ha una vera alternativa in rosa: il giovane Bartesaghi non può farsi carico della rincorsa alle prime posizioni della classifica. Terracciano è un terzino adattato, Jimenez un destro che può giocare a sinistra: tra tutte le opzioni forse la più credibile da proporre. Difficile che Hernandez resti nel gruppo della prossima stagione. Ha un contratto in scadenza nel 2026 con una trattativa per il rinnovo in atto, senza però che sia mai entrata nella fase della definizione. Difficile anche attrarre investitori: nell’ultimo mercato invernale l’unica proposta concreta era arrivata dal Como. Oltre sette milioni netti al giocatore, una cinquantina al club: il no è stato di Theo, non della società. Che ora aspetta solo nuove offerte. La storia tra Hernandez e il Milan può di fatto essersi conclusa qui, in una fredda serata di febbraio", aggiunge il quotidiano.
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