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Vocalelli: “Offerta araba? Sarebbe bello se Inzaghi alla prossima conferenza dicesse…”

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Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli ha analizzato il momento e il futuro della squadra di Inzaghi
Andrea Della Sala Redattore 

Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro Vocalelli ha analizzato il momento e il futuro della squadra di Inzaghi

"Simone Inzaghi. L’unico, sempre nel mondo in cui tutti sanno tutto di tutti, a essere apparentemente blindato. Con la possibilità - lui, caso unico - di potersi concentrare solo sul campo: il testa a testa con il Napoli e poi la finale con il Psg. La certezza, se non crollata, è stata invece incrinata dagli ultimi rumors: dall’Arabia si sarebbero fatti avanti con convinzione, con la forza dei loro ingaggi faraonici. In questi casi, è bene distinguere da voci generiche e voci - diciamo così - personalizzate. E nel caso di Simone Inzaghi ci sarebbe anche questo: il mittente del messaggio. In questo caso l’Al Hilal, che si sarebbe decisamente indirizzato sul tecnico nerazzurro. Ora questo non vuol dire che Inzaghi andrà via: ma se lo scenario è chiaro, non sono altrettanto chiari i possibili sviluppi.


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Perché, ed è assolutamente plausibile, il club arabo avrebbe messo sul piatto un ingaggio di venti milioni di euro netti a stagione. Facendo due rapidi conti: un milione e 600 mila euro al mese, 55 mila al giorno, 2300 l’ora, comprese quelle dedicate al sonno. Come dire: ti alzi, prendi un caffè, leggi i giornali, una doccia, ti prepari e hai già incassato lo stipendio di un dirigente d’azienda. Detta così, la prima cosa che ti viene in mente è una domanda: ma che fai, ancora ci pensi? Prendi il primo aereo e vai. Nel caso di Simone Inzaghi, lungi dal voler dare consigli, però la risposta è diversa. E viene da credere e da pensare che, dopo aver naturalmente ringraziato, la risposta dovrebbe essere fuori dagli schemi.

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Rimandare l’appuntamento a un momento diverso della carriera. Per almeno tre buoni motivi. 1) L’esperienza di qualche collega - Roberto Mancini, tanto per non fare nomi - potrebbe suggerire di non prendere decisioni affrettate. Perché l’offerta è allettante - nel caso di Mancini i milioni furono addirittura 25 - saresti sicuramente trattato benissimo, ma la nostalgia per il calcio europeo potrebbe fare la differenza. 2) Simone Inzaghi, rispetto ad altri colleghi, è ancora molto giovane. Non ha ancora 50 anni, allena in Italia da 9, ha - avrebbe - tutto il tempo per valutare più avanti un’esperienza del genere. 3) Dopo aver raggiunto due finali di Champions, il suo appeal internazionale è ormai consolidato. Se e quando dovesse decidere di separarsi dall’Inter, non mancherebbero le offerte da altre big, dentro e fuori i confini italiani. Insomma, sarebbe bello se alla prossima conferenza stampa, rompendo quel silenzio che ha fatto rumore dopo la partita con la Lazio, Inzaghi dicesse tre semplici parole: «Resto all’Inter». Sarebbe il modo migliore per preparare questo finale di stagione. E, scusate la battuta, ci regalerebbe almeno una certezza in questo giro di allenatori, clamoroso e misterioso.