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Vocalelli: “A Inzaghi serve grinta Conte. Se sei il più forte per 4 anni, ma non raccogli…”

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Il giornalista Alessandro Vocalelli ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, del cammino di Inzaghi all'Inter
Andrea Della Sala Redattore 

Il giornalista Alessandro Vocalelli ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, del cammino di Inzaghi all'Inter:

Intendiamoci subito, per evitare equivoci: è impossibile discutere le qualità di Simone Inzaghi, che non solo conosce il calcio, ma lo studia come pochi, ed è una miniera di informazioni e di conoscenze su quasi tutti i calciatori in circolazione. Chiedetegli un parere, un giudizio, su un ragazzo della Serie B o un elemento del campionato olandese e - non è un’esagerazione - saprà rispondervi. Tutto questo però nulla toglie a una riflessione post-Fiorentina. Una sconfitta che fa rumore, non solo per il livello scadente della prestazione, per il risultato pesante, ma anche per il particolare momento in cui si è consumata. Perché era una tappa fondamentale dello slalom parallelo con il Napoli e perché non si può invocare - come si fa spesso in questi casi - la maggiore stanchezza rispetto all’avversaria, determinata magari dal turno infrasettimanale europeo. 


Perché è convinzione generale che l’Inter fosse la più forte tre anni fa, quando si impose il Milan. Non fosse inferiore al Napoli di due anni fa, quando invece finì a 18 punti da Spalletti. E abbia di conseguenza raccolto un po’ in ritardo un meritato scudetto. Ora la storia è altrettanto chiara: il campionato è ancora in gioco, ma bisogna inseguire il Napoli, che ha meno impegni ma anche una rosa molto meno ricca. Tre punti di vantaggio non sono incolmabili, ma lasciano aperta la possibilità di arrivare con questa situazione di classifica al confronto diretto del 2 marzo al Maradona. E se fosse così, psicologicamente la squadra di Conte si metterebbe in una posizione molto, ma molto più comoda: un successo dell’Inter rimetterebbe tutto in equilibrio, ma un successo del Napoli forse chiuderebbe i giochi per Inzaghi.

Vocalelli: “A Inzaghi serve grinta Conte. Se sei il più forte per 4 anni, ma non raccogli…”- immagine 2

Ecco, in tutto questo c’è un altro aspetto diciamo così psicologico che coinvolge Inzaghi. Bravissimo tatticamente, bravissimo nel far crescere i giocatori, nel creare un ottimo ambiente, ma… Ma forse proprio per questo capace di dare troppe certezze anche ai suoi calciatori. Se sei il più forte per quattro anni, ma non raccogli il dovuto, forse ti manca un pizzico di adrenalina, di tensione , che non vuole dire nervosismo, nella continuità. Inzaghi ha passato cinque anni e mezzo alla Lazio, e adesso è al quarto anno all’Inter. Al contrario di Antonio Conte che per definizione brucia tutto, anche la sua serenità, nel giro di un paio di stagioni al massimo. Stressa l’ambiente - dalla società ai giocatori - sin dal primo giorno, per avere risultati immediati che spesso arrivano, come è successo alla Juve, all’Inter, al Chelsea. Poi magari finisce per spezzare, tirandola tanto, magari anche troppo, quella corda emotiva.

Ma quel veleno sportivo è sicuramente alla base della sua carriera da vincente. Ecco, forse Simone Inzaghi avrebbe bisogno, anche pubblicamente, di prendersi e di dare minori certezze, mettendo tutti - ma proprio tutti - sempre in discussione , perché, ed è una verità, al calcio si gioca con la testa prima ancora che con i piedi. E non c’è mai niente di scontato.