Si era anche capito ma lo ha proprio precisato. Cristian Chivu ha spiegato che dà la formazione titolare ai suoi giocatori tre ore prima rispetto al fischio di inizio di ogni partita: è tutto affidato alle sue sensazioni su quale possa essere la cosa migliore per l'Inter. È il modo - a detta sua - di tenerli tutti sul pezzo, di responsabilizzarli, di lavorare e farsi trovare pronti a prescindere da quelle che poi sono le scelte dell'allenatore.

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Chivu, nessuna regola nel turn-over. E fa un esempio in particolare
«La formazione non la dico prima. I giocatori devono essere responsabili. Potrei dirla anche prima, ma mischio sempre le carte per sensibilizzare tutti e farli sentire importanti. Mi piace se sono incazzati, nessuno deve essere a suo agio e ognuno deve farsi trovare pronto», ha detto il tecnico nerazzurro alla vigilia di Inter-Cremonese a chi gli ha chiesto lumi sulla formazione e su chi giocherà al posto dell'infortunato Thuram.

Un'altra precisazione ha fatto poi l'allenatore dell'Inter sul suo 'metodo di lavoro': «Non ho scaramanzie, non vedo fantasmi faccio quello che ritengo giusto nella gestione di una squadra. Non esistono regole nel calcio, non ci sono limiti, se uno pensa a limitazioni non riesce ad andare oltre e scoprire cose non scoperte, io non ho paura di scoprire cose nuove». In sostanza, non ci sono delle regole che l'allenatore si è dato sulle rotazioni e sulla gestione della squadra a sua disposizione. E per chiarire meglio il concetto mister Chivu ha fatto un esempio concreto.

L'esempio
—Quello di Sommer e Josep Martinez. Il secondo portiere nerazzurro è rimasto in panchina nelle prime tre giornate del campionato. Il portiere svizzero ha avuto una serataccia contro la Juventus, ma nella gara contro l'Ajax, quella di esordio in Champions League, Chivu non se l'è sentita - nonostante le aspettative di tutti alla vigilia - di lasciarlo in panchina e Yann ha giocato così anche quella gara facendo benissimo. È arrivato così il turno di Martinez che ha poi fatto due gare di seguito in campionato da titolare, quella contro il Sassuolo e quella contro il Cagliari, tornato in panchina contro lo Slavia Praga e al suo posto è tornato Sommer.
«Non c'è la regola che un portiere giochi in CL e l'altro in campionato. Ma solo quello che i miei giocatori meritano in base alla mia sensazione. Sono stato chiaro: non voglio egoismi ma disponibilità, intelligenza di capire importanza di ognuno di loro», ha spiegato Chivu. Tutti sul pezzo, massima concentrazione.
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