Triplice fischio al Meazza. L'Inter di Cristian Chivu contro il Como. Qui le considerazioni dell'allenatore nerazzurro in conferenza stampa, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it: "Fotografia della partita? Il coraggio di questi ragazzi di andare a prenderli alti, di assumerci qualche rischio. Abbiamo avuto determinazione e voglia di rubare i palloni. Si è speso tanto nei primi 20', ma abbiamo capito i momenti della partita e riconosciuto la bravura dell'avversario. A fine primo tempo dovevamo forse avere più pazienza, ma siamo riusciti a chiuderla con qualche transizione fatta bene".

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Chivu: “Non cerco reputazione. Ora smettiamola con Luis Henrique e Diouf e iniziamo a…”
Tre punti che regalano qualcosa in più?
"Sono sempre tre punti. Come tutte le domeniche, come ogni volta che scendiamo in campo. Mi prendo l'impegno, il quotidiano. La voglia di crescere, di fare cose che poi ti permettono di avere un campionato più che decente, di stare nelle zone alte di classifica quando sarà Primavera. E così hai più possibilità di raggiungere gli obiettivi".
Hai dato un'occhiata alla classifica?
"No. Siamo a un punto dalla prima, le altre non hanno giocato".
Il quarto gol ti ha soddisfatto di più?
"Sono stato più contento del terzo gol, per la pressione fatta. Sul quarto gol si è visto il merito di quelli che hanno qualità nel mettere la palla in mezzo e di andare a chiudere. Io guardavo le preventive fatte da dietro, sono importanti, per evitare di subire. Siamo migliorati in questo, è merito loro. Hanno voglia di migliorarsi".
La pressione in avanti è il segno della tua Inter.
"Faccio una battuta con i ragazzi, ma non posso dirla qui. I ragazzi capiscono i momenti, sanno quello che devono aggiungere per fare il salto di qualità. Nonostante le polemiche, tutto quello che si è detto questa estate, quando sono stati chiamati falliti e finiti. Loro lavorano tutti i giorni, mettono l'anima per quello che rappresentano i colori nerazzurri. Non avevo nessun dubbio su ciò che erano, perché li conoscevo e li avevo ammirati. Sono forti. Meritano di crescere e di godersi il bello del calcio e della vita".
L'hai vissuta come una sfida personale con Fabregas?
"Io non ho tempo neanche di pensare, gioco ogni tre giorni. Avevo l'obbligo di mettere la squadra nelle condizioni migliori per avere una prestazione del genere e direi che l'abbiamo fatto bene. La prestazione poi è sempre dei ragazzi sono felice per questo. Non sono a caccia di reputazione, a me interessa mantenere ordine e disciplina in campo. Io sono l'ultima ruota del carro, mi metto sempre all'ultimo posto. Ho amore, passione per questo mestiere".
Luis Henrique?
"E' arrivato il momento di parlare della prestazione della squadra. Per lui e Diouf ho speso qualche parola in più, ma dopo le ultime partite possiamo anche smettere di parlare di loro due e di chiedere perché facciano parte dell'Inter. Hanno fatto vedere che sono buoni giocatori, si sono integrati bene e hanno avuto pazienza. Merito anche dei compagni che li hanno accolti nella maniera migliore. Sono giocatori dell'Inter e bisognerebbe cominciare a trattarli come tali
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