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"La squadra è motivata e vogliosa di far bene, ci siamo preparati con due allenamenti". Così Igor Tudor, allenatore della Juventus, alla vigilia della partita di campionato contro la Lazio ha parlato in conferenza stampa.
-David ha giocato, ma gli altri nuovi sono stati impegnati poco:ci sono difficoltà?
Non c'è nessun problema particolare, i giocatori ci sono e hanno le loro qualità, l'allenatore deve valutare in base a tante cose, loro danno tutto. Serve sempre un po' di adattamento, non solo al campionato ma magari anche a livello di squadra. Loro sono tutti ragazzi che si impegnano e danno il meglio.
-Il paragone Yildiz-Del Piero è forzato o no?
I paragoni sono sempre delicati, sono modi di giocare diversi. Del Piero ha fatto la storia, quanti campionati ha fatto in Italia. Yildiz è al suo primo anno da protagonista vero. È un giocatore importantissimo, probabilmente il più importante della rosa e gioca sempre. Non è facile, a volte inizi più spensierato, più leggero e poi nel percorso senti il peso, l'attenzione delle altre squadre dei pericoli che arrivano da lui. Ha giocato tanto e il rendimento non può essere sempre uguale, bisogna ambientarsi su questi ritmi.
-A livello personale come vive questo momento: c'è fiducia o pressione?
Sto benissimo, non penso mai a me e solo alla squadra, come vi dico sempre. La sensazione post Madrid è positiva, anche se abbiamo perso. La squadra c'è, c'è voglia di fare, di dare quello che c'è da dare e provare a vincere, di essere una squadra. Domani bel banco di prova contro una squadra di livello e bisogna essere sul pezzo tutti quanti.
-Quanti campioni mancano alla Juventus secondo lei? E ha paura di essere esonerato?
Ora questa domanda non c'entra con il momento, non ha nessuna importanza parlarne ora: le analisi si fanno dopo. Si prova a fare il meglio. Esonero? Ripeto e con tutta sincerità: questi pensieri da zero a dieci sono a zero, queste senzazioni. Me la godo, lucido anche nelle difficoltà. Provo sempre fare del meglio, so cosa c'è attorno a me, è tutto chiaro e molto. Quando tutto è chiaro allora hai una forza che in altri momenti magari non avresti. Provo a mettermi in bilico da solo, cercando di capire cosa fare meglio, come motivare i giocatori, che soluzioni trovare, come motivare la squadra. È quello che faccio 24 ore al giorno. Del futuro mi importa zero, tranne quello che succede solo domani.
(Fonte: SS24)
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