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Esposito, un altro prestito fallimentare. E se a gennaio tornasse all’Inter?

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L'attaccante classe 2002 sta faticando anche all'Anderlecht dopo le difficoltà avute tra Venezia, Spal e Basilea

Fabio Alampi

Ancora una volta Sebastiano Esposito sta facendo parlare di sè più per questioni extra campo che per le sue qualità calcistiche: l'attaccante di proprietà dell'Inter è tornato in Italia senza il permesso dell'Anderlecht, suo attuale club, per poi assistere alla partita della Juve Stabia, sua squadra del cuore. Una partenza che ha fatto infuriare il tecnico dei belgi, Robin Veldman, che in conferenza stampa ha pubblicamente redarguito il classe 2002: "Non aveva il permesso di farlo. Mi aspetto che anche i giocatori non convocati siano allo stadio". Parole che suonano come una rottura definitiva tra Esposito e l'Anderlecht, e che potrebbero aprire nuovi scenari a gennaio.

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Rottura che parte da lontano

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Arrivato in Belgio in estate, ancora una volta in prestito, Esposito ha iniziato giocando da titolare tutte le prime 3 partite dell'Anderlecht. Il suo contributo, tuttavia, è andato in calando, e i numeri lo inchiodano: un solo gol in campionato, segnato l'11 settembre, e uno in Conference League, contro il West Ham, su calcio di rigore. Anche il suo impiego è crollato, finendo in fondo nelle gerarchie dell'attacco dei belgi, tanto da essere spedito nella formazione riserve per poter giocare. Una frattura che non nasce all'improvviso, ma che parte da lontano. Oltretutto, il recente cambio di procuratore (con l'approdo nella scuderia di Mario Giuffredi) lascia pensare che l'idea di un addio anticipato a Bruxelles sia in piedi da tempo.

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E se la soluzione fosse l'Inter?

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La strategia scelta da Esposito e dall'Inter di andare a cercare minutaggi in altre realtà, con l'obiettivo di crescere e tornare in futuro alla base con un bagaglio di esperienze significative, si sta rivelando fin qui fallimentare: 4 prestiti in 3 stagioni (Venezia e Spal in Serie B nel 2020/21, Basilea in Svizzera lo scorso anno e Anderlecht oggi), pochi gol (12 complessivi), tanta panchina e numerose vicende che hanno alimentato nubi sulla sua professionalità.

Esposito è prima di tutto un bravissimo ragazzo, un giovane sicuramente esuberante ma conscio delle sue capacità, e l'Inter crede nelle sue qualità: il suo periodo migliore risale senza ombra di dubbio agli inizi della sua giovanissima carriera, quando appena 16enne si affacciò in Prima Squadra, dove riuscì anche a togliersi la soddisfazione del primo gol tra i professionisti.

Da qui la domanda: e se le soluzione migliore per tutti fosse quella di tornare a Milano? In questo modo Seba potrebbe provare a rilanciarsi sfruttando l'aria di casa, l'Inter si ritroverebbe in rosa un attaccante in più (fattore da non trascurare, considerando i problemi numerici avuti in questa prima parte di stagione) e sicuramente più pronto di Valentin Carboni, che a sua volta potrebbe tornare a giocare regolarmente con la Primavera senza perdere così il ritmo partita.

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