Gds – Capolavoro Inter: incassati 183 mln, spesi 44,3 per scoprirsi più forti di prima

L'Inter scopre il player trading. Il nuovo modello, invocato nei giorni scorsi da Beppe Marotta, ha preso il via già questa estate in maniera severa. Non solo l'Inter ha ceduto ma ha reinvestito solo una piccola parte dell'incasso, complice la crisi Covid che ha comportato grossi problemi per Suning. Eppure il rendimento sul campo non è calato.

"Dopo avere investito centinaia di milioni per tornare allo scudetto, Suning ha imposto una cura dimagrante che passava da un attivo corposo nel mercato estivo e dalla riduzione del 15-20% del costo del lavoro. Marotta, Ausilio e Baccin avevano il compito di vendere bene, senza indebolire troppo la rosa. Missione compiuta, grazie anche all'aiuto del Psg e della Premier, due mondi a parte cui la pandemia - peraltro in una fase in cui il fairplay finanziario è stato congelato - sembra avere fatto soltanto il solletico. Hakimi e Lukaku ("Chi viene in Italia poi ha la speranza di andare a Parigi o in Inghilterra") hanno fruttato 183 milioni, di cui ne sono stati reinvestiti solo una piccola parte su Correa (30), Dumfries (12,5) e Dzeko (1,8). 

Meno di 45 milioni per scoprirsi più forti di prima, avendo pure risparmiato sugli ingaggi (pure quello di Inzaghi, che prende meno della metà di Conte). Un capolavoro completato - dopo la vicenda Eriksen - dall'arrivo a parametro zero di Calhanoglu", sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport.