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Inter, con la Samp l’ennesima conferma: serve una punta. Ma Keita non avrebbe fatto comodo?

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L'attaccante senegalese è andato a segno contro la sua ex squadra

Fabio Alampi

La sconfitta rimediata sul campo della Sampdoria ha confermato una lacuna ormai consolidata in casa Inter: la mancanza di alternative in attacco. Con Lukaku tenuto precauzionalmente in panchina, Conte si è affidato a Sanchez come partner di Lautaro Martinez, ma il cileno non ha sfruttato l'occasione, risultando protagonista in negativo con il calcio di rigore sbagliato nelle prime fasi del match.

La dirigenza interista sta sondando il mercato per trovare una soluzione a questo problema, ma le ristrettezze economiche non permetteranno grossi investimenti e nomi di grido. E, guardando il tabellino di ieri, qualcuno avrà forse avuto un rimpianto: a decidere la sfida di Genova sono stati i due ex Candreva e, soprattutto, Keita. Uno che, a maggior ragione in questo periodo, avrebbe potuto fare molto comodo ai nerazzurri.

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LUCI E OMBRE - Arrivato a Milano nell'estate del 2018, Keita andò a rinforzare il reparto avanzato dell'Inter, giocando da esterno offensivo nel 4-2-3-1 di Spalletti ma anche, all'occorrenza, da punta centrale. Partito come prima alternativa ai titolari, in poco tempo si ritagliò uno spazio importante, realizzando 4 reti nelle ultime 6 partite del 2018, prima che un infortunio muscolare lo costrinse ai box per quasi 3 mesi. A fine stagione saranno 5 i gol segnati in 24 presenze, incluso quello realizzato nell'ultima, decisiva giornata contro l'Empoli, ma la dirigenza interista decise di non esercitare il diritto di riscatto e di rispedire il giocatore al Monaco.

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PERCHÈ SÌ - E dire che Keita avrebbe fatto molto comodo all'Inter, anche con Conte in panchina: un elemento offensivo in grado di giocare in più ruoli, che può regalare fantasia, velocità e imprevedibilità anche a gara in corso. E che da seconda punta nel 3-5-2 ha vissuto la sua stagione migliore: nel 2016/17, con la maglia della Lazio, realizzò 16 gol al fianco di Ciro Immobile. Senza dimenticare che si tratta di un calciatore che, nonostante abbia solo 25 anni e due stagioni le abbia trascorse in Francia, ha già segnato 33 reti in Serie A e collezionato ben 139 presenze. La Sampdoria lo ha prelevato in prestito con diritto di riscatto, senza versare un euro nelle casse del Monaco: un tentativo non avrebbe potuto farlo anche l'Inter?

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