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Inter, Inzaghi può entrare nell’élite. “Rinnegare la Serie A e riscoprire la versione Champions”

Inter Inzaghi
Si riparte dal 2-0 di Lisbona, ma stasera con il Benfica sarà una partita vera e servirà l'Inter europea e non l'ultima vista in campionato

L'Inter scenderà in campo questa sera per cercare di raggiungere la semifinale di Champions, dove troverebbe il Milan che ha eliminato il Napoli. Si riparte dal 2-0 di Lisbona, ma stasera con il Benfica sarà una partita vera e servirà l'Inter europea e non l'ultima vista in campionato.

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"Serve un approccio maturo e razionale al ritorno con il Benfica. In gioco c’è una posta sportiva rilevante, la nona semifinale dell’Inter in Coppa Campioni/ Champions League. Per giunta contro il Milan, in un doppio fantastico derby. Inzaghi potrebbe iscriversi al club degli allenatori che hanno trascinato l’Inter fino a una semifinale di Coppa Campioni/ Champions. Prima di lui ci sono riusciti Helenio Herrera, Gianni Invernizzi, Eugenio Bersellini, Hector Cuper e José Mourinho. Eppure di Inzaghi si discute come allenatore sull’orlo dell’esonero, a causa del disastroso cammino in campionato. Se stasera l’Inter uscisse in malo modo dalla Champions, domattina ad Appiano potrebbero esserci delle novità", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

Inter Inzaghi

"L’Inter gode del vantaggio della vittoria per 2-0 nell’andata a Lisbona, ma la sconfitta di sabato sera contro il Monza, l’undicesima in campionato, è stata due volte grave. Incastonata tra il Da Luz e il ritorno a San Siro, può generare insicurezze e ripercuotersi sulla partita di stasera. L’Inter, per paradosso, deve estremizzare il bipolarismo Italia-Europa, rinnegare quel che è in Serie A e riconoscersi soltanto nella versione Champions. Simone Inzaghi smentisce che le motivazioni siano differenti, ma i fatti dicono l’opposto. E se gli impulsi non c’entrano, non si scappa, è una questione di gioco. L’Inter in Champions non è obbligata a fare le partite come in campionato contro squadre medio-piccole e può permettersi di aspettare e gestire. Guai però ad arroccarsi stasera. Una difesa a oltranza fin da subito sarebbe un’auto-condanna al martirio. Due gol di vantaggio sono un margine ampio, ma stasera l’Inter dovrà evitare di subirne uno nella prima parte di gara, per non resuscitare il Benfica e per non trasformare la partita in uno psico-dramma collettivo, con i 75mila interisti di San Siro preda del terrore", chiude Gazzetta.

 

 

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