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Marotta: “All’Inter accordo coi giocatori: stipendi di luglio e agosto slittati. Serve flessibilità”

Andrea Della Sala

L'ad dell'Inter Beppe Marotta è intervenuto a La Gazzetta dello Sport per parlare della crisi che ha colpito anche il calcio e del pagamento degli stipendi

L'ad dell'Inter Beppe Marotta è intervenuto a La Gazzetta dello Sport per parlare della crisi che ha colpito anche il calcio e del pagamento degli stipendi dei giocatori da parte delle società.

L’Inter ha appena raggiunto un’intesa con i propri giocatori. Ce la spiega?

«Abbiamo convenuto di far slittare di qualche mese il pagamento degli stipendi di luglio e agosto. Per venirci incontro in questa fase critica per il calcio. E non solo per il calcio».

Pensa a queste soluzioni anche per il futuro?

«Certamente. Ne stiamo parlando in questi giorni con gli altri club e i vertici del calcio. L’idea è di rendere più flessibili i pagamenti ai calciatori. Ovviamente mi riferisco solo alla Serie A».

Perché?

«In Serie B e in C gli stipendi sono molto più bassi ed è giusto che i pagamenti avvengano con regolarità».

Qual è la sua idea?

«Senza il pubblico negli stadi e senza i relativi incassi, le società dipendono dai bonifici dei broadcaster televisivi e degli sponsor, che avvengono in tempi lunghi. Sarà bene lasciare i club liberi di pattuire con i propri tesserati maggior flessibilità nei pagamenti».

Ma le buste paga sono mensili...

«Non discuto questo. Basterebbe fissare una base minima mensile, dilazionando gli oneri maggiori nel corso della stagione. In questo modo gli ingaggi più rilevanti peserebbero meno sulle innumerevoli scadenze dei club. Del resto negli altri Paesi funziona già così, perché non farlo anche noi?».

Intanto il costo del lavoro cresce.

«Purtroppo sì. Ormai le società di A spendono il 60% delle risorse per gli ingaggi. È una percentuale che rischia di portare al fallimento. Occorre intervenire per restituire solidità a tutti».

Non è un’impresa da poco.

«Sono ottimista. Ce la faremo a superare questo momento e a ritrovare la giusta rotta».