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San Siro, Inter e Milan vorrebbero acquistare il Meazza. Rozzano e San Donato prime scelte

San Siro, Inter e Milan vorrebbero acquistare il Meazza. Rozzano e San Donato prime scelte - immagine 1
Ieri si è svolto a Palazzo Marino l'incontro tra Inter, Milan e il Comune di Milano per trattare la ristrutturazione di San Siro
Andrea Della Sala Redattore 

Ieri si è svolto a Palazzo Marino l'incontro tra Inter, Milan e il Comune di Milano per trattare la ristrutturazione di San Siro. I due club hanno aperto al dialogo anche se le loro prime scelte rimangono Rozzano e San Donato.

"Resta da capire se il ritorno di fiamma per uno stadio condiviso tra Milan e Inter si concentrerà su San Donato, Rozzano, o come si augura il sindaco Beppe Sala sulla riqualificazione del glorioso San Siro. Sempre che non spunti un’altra opzione di cui oggi non c’è traccia. Dura poco più di mezz’ora il vertice tra il sindaco, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, e l’ad dell’Inter, Alessandro Antonello. Sul tavolo il progetto di riqualificazione del Meazza e la disponibilità di un colosso come WeBuild di collaborare alla ristrutturazione. Alla fine, è stato deciso di affidare alla stessa WeBuild uno studio di fattibilità che entro tre mesi risponda ai dubbi e alle perplessità delle due società sulla riqualificazione", scrive il Corriere della Sera.


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"Qualora la strada sia percorribile, il vincolo voluto dagli stessi club è quello di acquistare il Meazza o acquisire il diritto di superficie per 90 anni con la possibilità di sviluppare diritti volumetrici nell’area antistante lo stadio. Se da una parte le squadre hanno detto sì allo studio di fattibilità, dall’altra hanno ribadito che il loro piano A è San Donato per i rossoneri e Rozzano per i nerazzurri. C’è scetticismo sul fatto che i lavori possano essere realizzati d’estate visto il numero di concerti che ospita il Meazza a giugno e luglio, così come è complicato far convivere i cantieri con la cerimonia di apertura dei Giochi invernali del 2026. Inoltre i club hanno chiesto garanzie che si possa giocare anche in presenza dei lavori senza limitare troppo la capienza. L’altro lato della medaglia sono i grandi costi per uno stadio fatto in solitaria, gli incassi relativi, l’iter burocratico, i problemi di viabilità", aggiunge il quotidiano.

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