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Zazzaroni: “Inter, Ausilio nel coro ossessionati. Lukaku? Un solo errore. Ricordo…”

Zazzaroni: “Inter, Ausilio nel coro ossessionati. Lukaku? Un solo errore. Ricordo…” - immagine 1
Il direttore del Corriere dello Sport torna sulla questione dopo le parole del direttore sportivo ma senza centrare il punto
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Il tema continua a far discutere. Perché se da un lato l'Inter ha ormai spiegato come siano andate le cose, dall'altro c'è chi non riesce a capire o finge di non riuscirci. La differenza tra la questione Lukaku e gli altri mille parametri zero che circolano in sede di mercato dovrebbe esser chiara a tutti, ma purtroppo non è ancora così.

E Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, è tornato sul tema questa mattina, commentando le parole di Ausilio: "Per settimane ci hanno sfondato con la storia del traditore Romelu e, nonostante la vittoria e il gol di Thuram, suo sostituto naturale, al coro degli ossessionati si è aggiunto ieri - per dovere o obbligo aziendale - il direttore sportivo Piero Ausilio, uno che non ama apparire e che non è mai divisivo, l’uomo che ha fatto la fortuna dell’Inter di Zhang e per certi versi anche quella di Marotta, il manager dell’ultimo passaggio".


Inter Lukaku

Da qui la riflessione prosegue. Scrive ancora Zazzaroni: "Registrare ogni tanto un richiamo all’educazione e al rispetto nel calcio fa davvero piacere. Il nostro è un mondo maleducato e irrispettoso nel quale comandano i soldi assai più dei valori (vedi, ad esempio, il Mondiale 2034 venduto ai sauditi). Pretendere che un calciatore che da mesi ha deciso di andarsene ma non ha ancora trovato dove, e che in passato aveva determinato separazioni unilaterali e “cruente”; pretendere, dicevo, che avesse un comportamento lineare e fornisse risposte che ancora non aveva, era (è) francamente singolare".

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E il povero Romelu? Per ovvie ragioni, il direttore del Corriere dello Sport tende poi a minimizzare la questione: "Quale errore ha commesso Lukaku? Uno solo. Non ha più risposto alle telefonate di compagni con i quali aveva condiviso più gioie che dolori, oltre che dello stesso Ausilio, che aveva fatto di tutto per portarlo e riportarlo a Milano. Ma può essere considerato un peccato mortale e morale per il quale alimentare discorsi, polemiche, orticarie e offese varie?.

Cos’altro avrebbe potuto fare e dire, Big Rom, al quale domenica è stato dato della “merda” con tanto di manifesti e striscioni, visto che molto prima della finale di Istanbul aveva deciso di rompere non tollerando più il turnover simoniano (Dzeko gioca le partite importanti, Romelu le altre)? Negli ultimi tre mesi aveva recuperato tono e efficacia e sentiva di meritare la tanto agognata centralità. Da professionista rispettoso quale è, ha tuttavia subìto le scelte del tecnico senza fare casino".

Ma la chiosa, più di tutto, evidenzia quanto lontana dal punto sia la riflessione di Zazzaroni. Si legge infatti: "Ricordo che l’Inter, così come la Juve, ha sviluppato a lungo, e bene, il tema dei parametri zero cercando di strappare questo o quel giocatore, questo o quell’idolo, alla concorrenza (Calhanoglu, Mkhitaryan, Thuram, De Vrij). Educatamente e rispettosamente, intendiamoci.

Cioran oggi domanderebbe: «Am terminat?»".

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