Quello che traspare, riguardando controluce il tabellino, è che l’Inter abbia dirottato troppe attenzioni sulla trasferta di Champions League. Ciò che sarebbe stato fisiologico in condizioni normali, si è rivelato dannoso con una panchina così rimaneggiata. La gestione fisica di alcuni tenori, anche quelli appena rientrati dagli infortuni, è prudente ma qualcosa ti costringe a lasciare sul piatto quando la coperta è corta più del dovuto.
L'eccessivo ottimismo nei confronti di questa squadra, di alcune alternative in particolare, può portare a bruschi risvegli: il rischio c'è ed è bene che tutti se ne rendano conto. Alcune scelte di formazione, così come alcuni cambi erano obbligati fino a un certo punto: l’Inter non può davvero concedersi la dolce illusione di vincere tutto con le contingenze che la attanagliano in questo momento. La verità è questa. E la morale della favola è un campionato che si riscopre riaperto, quando in realtà chiuso non era mai stato. E fa felice chi respingeva la verità soltanto per antipatico maniavantismo. Hanno scoperto l’acqua calda.
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