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Dopo quanto successo nella redazione di Sky Sport durante la partita tra Verona e Inter emergono altre novità sul futuro dei due giornalisti. Nessun allontanamento definitivo, solo una sospensione. Lo conferma il direttore di Sky Sport Federico Ferri, in un messaggio pubblicato da Ivan Zazzaroni.
"Momento chiarimento. Il direttore di Sky Sport tiene a far sapere di non aver cacciato i due stagisti: "Sono stati allontanati domenica, questo sì" mi ha spiegato Ferri via whatsapp "poi lunedì ho detto loro di restare a casa una settimana. E hanno capito. È una buona cosa che si sappia la verità. La notizia del licenziamento, peraltro impossibile visto che non sono assunti, è totalmente falsa e sta circolando sui social da giorni senza che nessuno l'abbia verificata".
Il direttore di Sky Sport 24 ha inviato questa lettera alla redazione:
"Cari colleghi, oggi la redazione si è resa protagonista di una scena indegna della nostra professione e del prestigio e della serietà che contraddistinguono e devono contraddistinguere Sky Sport. Dico “la redazione”, ovvero tutti noi, perché per la gente fuori di qui non ci sono i singoli responsabili, ma c’è Sky Sport, punto. E quando uno di noi si rende protagonista di una brutta figura, la facciamo tutti. Esultare per il gol di una squadra, qualsiasi essa sia, in qualsiasi partita, e mettere in scena baracconate da bar o da stadio (purtroppo vale anche per le tribune stampa, ma questo è un altro discorso), è inaccettabile sempre, a maggior ragione se la scena finisce in onda».
I responsabili sono stati individuati e saranno puniti, ma quello che più mi preme non è penalizzare dei ragazzi, peraltro non appartenenti alla redazione (ma qui torniamo al tema al quale ho accennato prima), ma è fare capire a tutti che il calcio – soprattutto in epoca social, nostro malgrado – è una materia delicata e la terzietà, l’imparzialità, la sobrietà, la professionalità, sono elementi imprescindibili per una testata giornalistica, in tutte le sue forme. E tutti noi dobbiamo essere consapevoli della responsabilità del ruolo che ricopriamo e del marchio che rappresentiamo.
Allargo dunque il discorso ai vostri profili personali sui social network. A come vi comportate allo stadio con l’accredito di Sky e sotto la mia responsabilità, dunque, quando siete inviati o semplici spettatori (chiedere una foto o una maglia a un giocatore non fa parte del nostro mestiere, ad esempio, secondo il mio parere, perché non siamo fan ma giornalisti), o ancor di più ovviamente quando andate in onda. La verità è che quei malcapitati ragazzi non sono gli unici. E io mi sono stufato. Non voglio nemmeno più mettermi a dettare regole o discutere ulteriormente su questo aspetto, come ho fatto in passato.
Chi fa il tifoso, chi dimostra di non essere imparziale o di dare giudizi in qualche modo condizionati anche solo da simpatie o antipatie, o da qualsiasi pregiudizio, e in generale chi non si comporta in modo da onorare la nostra professione e Sky Sport, verrà giudicato editorialmente inadatto a ricoprire il ruolo di inviato, o ad andare in onda, o ad avere responsabilità in redazione. L’ho sempre fatto, come sapete, ma ora mi impegnerò a farlo ancora di più. Vediamo se così entra nella testa di tutti"
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