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"L’ultima partita di Beppe Sala si gioca allo stadio Meazza. Interista sfegatato, il sindaco di Milano, nel ruolo di attaccante, sembra intenzionato a mettere in porta la vendita di San Siro. Come
avrebbe anche assicurato alle squadre che ha incontrato l’ultima volta venerdì mattina a Palazzo Marino, nonostante la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’urbanistica milanese e per cui lo stesso sindaco è indagato". Il quotidiano Il Giornale parla dell'inchiesta sull'urbanistica che ha travolto la città.
Cambia il piano di Sala e cambiano le tempistiche ma il primo cittadino, che non ha intenzione di dimettersi nonostante sia implicato nell'indagine della Procura milanese, vuole ancora la cessione dell'impianto del Meazza. "Il piano prevedeva di portare oggi in giunta la delibera con la vendita dello stadio a Milan e Inter per poi sottoporlo al voto dell’aula entro il 31 luglio. Le cose ora cambiano e il voto potrebbe slittare di qualche settimana", si legge.
Perché oggi il sindaco in aula dovrà parlare della sua situazione ed è previsto che non si dimetta, spiegherà la sua posizione e farà un discorso programmatico su vari punti tra cui proprio l'urbanistica. Sicuramente c'è una data: quella del 10 novembre, quando scatterà il vincolo per i 70 anni dalla costruzione del secondo anello e quel vincolo lo renderà non abbattibile. Di mezzo c'è anche l'immagine del sindaco "Una partita che dopo cinque anni vuole portare a casa, anche per lasciare un segno del suo mandato", aggiunge Libero.
L'accordo con le squadre prevede la realizzazione di uno nuovo impianto e l’abbattimento parziale del Meazza: si conserverà la simbolica curva sud che diventerà museo-memoriale.Ma se ne parlerà
dopo il 2030, quando scadrà la concessione: nel frattempo il Meazza ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi 2026. A favore del Comune la sentenza del Tar di Milano che il 16 luglio ha respinto
la richiesta di sospensiva relativa alla vendita dello stadio e delle aree presentata dal Comitato «Sì Meazza». Il ricorso è stato liquidato come non ammissibile con tutta probabilità.
Il Comune può procedere quindi con la cessione dello stadio ma devono esserci le condizioni politiche per votarla. Il prezzo fissato dall'Agenzia delle Entrate è di 197 mln ma potrebbe essere una sottostima tanto che la Procura di Milano a marzo ha aperto un'indagine esplorativa su eventuali danni alle casse pubbliche, ma al momento non c'è nessuna ipotesi di reato. Al momento San Siro non ha i requisiti per ospitare Euro 2032, lo stadio è stato bocciato dall'UEFA e per renderlo agibile per l'Europeo i lavori dovrebbero partire entro il 2027 e non oltre. Nell'indagine sull'urbanistica si parla anche della riqualificazione dell'area di San Siro. In ballo miliardi di euro.
(Fonte: Il Giornale)
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