Perché no alla ristrutturazione
—«Anche le altre ipotesi prese in considerazione hanno giocato dalla nostra parte. Ma mi metto nei panni dell'Amministrazione Comunale, ci sono tante voci e non è facile coagulare un consenso attorno ad un'opera così importante, lo posso capire. Poi ha giocato a favore il fatto che i due club sono decisi ad avere una nuova struttura e avremmo preso in considerazione anche l'idea di uscire da San Siro è stato importante. Sono sempre stato contrario alla ristrutturazione. Nell'attuale impianto ogni tre giorni entrano 70mila persone. Lo considero una cosa pericolosa per persone e tifosi. Non esiste un esempio di due squadre che non ristrutturano in maniera così pesante uno stadio e continuano a giocarci. Se avessimo avuto qui vicino a Milano uno stadio da 40mila spettatori in cui giocare la ristrutturazione avrebbe senso. Non ristrutturiamo San Siro perché avere un cantiere aperto e ospitare 70mila persone contemporaneamente non si può fare», ha concluso in merito.
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