Chiudere l’accordo con i club entro la settimana, portare la delibera in Giunta lunedì e approdare in Aula per il voto finale entro il 31 luglio. È questo l’obiettivo che il Comune di Milano si è posto per il futuro di San Siro. I tempi sono stretti e le tensioni politiche non mancano come racconta il Corriere della Sera.
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Lo stadio approda in Aula: è corsa contro il tempo, i timori del Comune. Spunta nuovo ostacolo
"Il futuro di San Siro è un percorso a ostacoli, tanti. Tra questi, anche la spada di Damocle del Tar che oggi deciderà sulla richiesta di sospensiva per accertare se il vincolo sul secondo anello sia già scattato. In gioco ci sono due interessi. Quello «pubblico» del Comune e quello delle squadre di far quadrare i conti. «L’obiettivo è arrivare a un accordo di mutuo interesse», spiega Sala sottolineando che la trattativa è ancora in corso, con diverse questioni aperte. Tra queste le garanzie chieste da Palazzo Marino affinché nella società veicolo che verrà costituita per l’acquisto del pacchetto San Siro siano presenti le due società e non solo i fondi proprietari delle squadre".

"Si sta discutendo anche sull’ipotesi di «earn out». Nel caso in cui la società veicolo dovesse rivendere a un altro soggetto, se si dovesse generare una plusvalenza dall’operazione, una parte di questa spetterebbe a Palazzo Marino. Altro nodo: il prezzo, fissato dall’Agenzia delle Entrate in 197 milioni di euro, su cui le squadre vorrebbero trattare. Difficile però che il Comune veda al ribasso la cifra. Infine i paletti fissati dal Consiglio comunale: dalla richiesta del 50 per cento di verde da prevedere agli investimenti per il quartiere di San Siro".
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