Una sessantina di tifosi dell'Inter si sono rivolti agli avvocati Mirko Perlino e Mario Bobbio per "tutelare i loro diritti ed interessi in relazione al mancato diritto di prelazione sull'abbonamento" dopo non essere riusciti a ottenere il proprio posto a San Siro e senza ricevere alcuna motivazione al divieto. I legali, che hanno scritto alla società nerazzurra, lamentano come gli assistiti - tutti titolari della tessera del tifoso valida e muniti di regolare abbonamento dell'ultima stagione calcistica - quando hanno provato ad attivare il diritto di prelazione per sottoscrivere l'abbonamento 2025-2026, "sono stati 'bloccati', a causa di presunti errori nella compilazione dei dati" si legge nella mail.

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Abbonamenti, tifosi per vie legali contro l’Inter: “Violati diritti, risposta entro 2 giorni o…”
"Nessuna ulteriore comunicazione è stata poi fornita dalla società, in ordine ai presunti errori di compilazione lamentati e alle modalità per porvi rimedio" e di fronte alla richiesta di spiegazioni si sarebbero sentiti rispondere che "rientrano tra i soggetti cosiddetti 'non graditi' alla società". Una sorta di 'black list' nata dopo l'inchiesta sulle curve, ma che avrebbe finito per 'penalizzare' anche chi non è sottoposto a Daspo. I legali chiedono secondo quanto previsto dal codice di condotta e regolamentazione per l'accesso alle manifestazioni calcistiche elaborato dall'Inter di poter conoscere le motivazioni che hanno portato a ritenere alcuni tifosi come "non graditi", spiegazione che va notificata all'interessato "il quale ha diritto di presentare osservazioni scritte avverso la decisione al fine di chiederne la revisione".
Questa esclusione, per gli avvocati, configura "una grave limitazione della libertà personale e della libertà di partecipazione ad eventi pubblici nonché una violazione dei diritti dei consumatori e dei sostenitori sportivi". Con la mail si intima falla società nerazzurra di rispondere entro due giorni e "in assenza di una risposta esaustiva e qualora le motivazioni addotte si rivelassero infondate o pretestuose, si riserva ogni più opportuna azione a tutela dei diritti e degli interessi dei tifosi coinvolti, ivi comprese le vie legali (sia in sede civile che penale) e la segnalazione alle Autorità garanti competenti".
(AdnKronos)
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