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Massimo Ambrosini, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato del campionato di Serie A alla luce dei risultati della prima giornata. Queste alcune delle sue considerazioni:
Il risultato che l’ha sorpresa?
«La sconfitta del Milan. Pochi si aspettavano un risultato del genere dopo un’estate piena di entusiasmo».
Il Napoli non ha perso la fame dello scorso anno.
«Con il Sassuolo ha dato un segno di grande autorevolezza».
Nonostante Conte si schermisca, è la squadra favorita per lo scudetto?
«Il Napoli è, con l’Inter, la squadra da battere. Conte e De Laurentiis stanno costruendo una mentalità da grande club. E i segnali che i campani hanno mandato al debutto nella nuova stagione sono incoraggianti».
L’Inter, dopo l’addio di Simone Inzaghi, riuscirà a confermarsi ad alti livelli?
«Contro il Torino ha lanciato un messaggio di rivincita dopo il finale dell’annata scorsa. Il 5-0? Il punteggio è una casualità. I verdetti dopo i primi 90’ della stagione non sono definitivi, però la cattiveria con cui i nerazzurri hanno affrontato il Torino è la spia di una fiducia ritrovata».
Non pensa che, dopo un quadriennio targato Inzaghi, la squadra rischi scosse di assestamento con Chivu?
«Per me il Mondiale americano è servito all’Inter per eliminare le scorie dello scorso anno. La manifestazione è stata utile al fine del processo di conoscenza reciproca. Il coinvolgimento dei big mi è sembrato totale, fattore che non è scontato».
In che senso?
«Ad alti livelli bisogna allenare anche le motivazioni. È ciò che Allegri ha contestato ai giocatori dopo la sconfitta con la Cremonese».
Dopo un precampionato incoraggiante, immaginava un risultato del genere?
«È stata una doccia gelata. È vero che mancano quattro giorni alla fine del mercato e in campo non c’era Leao. Ma per ciò che avevamo visto nelle amichevoli sembrava che ci fossero le basi della squadra. Invece neanche Max a mio avviso si è capacitato di quanto ha visto».
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