Il vento cambia spesso intensità e direzione, portandosi con esso il fluttuare della buona o della cattiva sorte. Sul Bentegodi di Verona, fra una goccia di pioggia e l'altra, l'Inter di Cristian Chivu si è lasciata trasportare da una folata benevola, proprio quando tutto ormai sembrava scritto, e che l'ha portata a un punto dal Napoli capolista. Perché a Verona, contro la squadra di Zanetti, il pareggio pareva ormai cosa fatta, prima dell'autogol di Frese al 94' che ha regalato letteralmente i tre punti ai nerazzurri.

ultimora
Chivu ha ragione: ma c’è un fantasma dal nome inglese che tormenta l’Inter. E un’amara conferma
C'è da dire che la squadra di Chivu era partita con il solito piglio determinato, prendendo in mano fin da subito la partita e conducendola a proprio piacimento e secondo i propri ritmi. Fino al gol da arcobaleno di Piotr Zielinski, che sfruttando un assist su angolo di Calhanoglu, è riuscito al volo di piatto da fuori area a piazzare il pallone sotto l'incrocio e a portare l'Inter in vantaggio. Sembrava un copione già visto più volte in questa stagione, con l'Inter in pieno controllo e pronta a chiuderla da un momento all'altro.
E, invece, a Verona, campo storicamente mai facile, si è rivelata ben più complicata del previsto. Anche per il solito fantasma dal nome inglese che spesso fa visita a questa squadra e che più volte ha rischiato di compromettere partite e risultati: blackout. Dopo il gol, nonostante la spiegazione tattica di Chivu, si è nuovamente avuta la sensazione di una squadra un po' sufficiente, non cattiva come sul risultato di parità, un po' leziosa, per usare un aggettivo come di questi tempi.
E ovviamente l'atteggiamento non ha pagato, visto che l'Hellas ha prima trovato il pareggio con Giovane, poi ha sfiorato, nel finale di primo tempo, addirittura la rete del vantaggio con il palo di Orban. La partita, in ogni caso, ha cambiato volto, trasformandosi in una gara molto più fisica, nervosa, combattuta a centrocampo. Un terreno molto più congeniale alla squadra di Zanetti, che infatti ha tenuto benissimo il campo e che più volte ha messo in difficoltà l'Inter.
Il vento della buona sorte ha sospinto i nerazzurri al 94', quando l'autogol di Frese ha premiato comunque la costanza della squadra di Chivu, che ha provato fino alla fine a portarsi a casa tre punti sofferti e a vivere una domenica serena per dare un segnale al Napoli ma anche al campionato in generale, anche in vista di Milan-Roma di questa sera e della partita di Champions League di mercoledì contro il Kairat.
Chiusura sui singoli: Luis Henrique ha confermato, purtroppo, che al momento non è pronto per giocarsi un posto sulla fascia destra con Dumfries. Quando è entrato in campo l'olandese, la differenza si è vista eccome. In sintesi, il brasiliano non è riuscito a sfruttare la chance concessagli da Chivu.
In ombra gli attaccanti: giornata no per Bonny, ma anche per Lautaro Martinez, che in campionato non segna da quattro partite e che, in generale, ha dimostrato che giocare comunque e in ogni occasione, mettendoci nel mezzo anche dei voli transoceanici, non è sempre la soluzione migliore. In un campionato che non ha padroni, comunque, si vince anche così (Chivu dixit). Contro la Lazio, domenica prossima, l'occasione per dare un'altra risposta importante prima della sosta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202509/b6cdf624191f3f488558ad19f68168ea.jpeg)

