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Biasin: “Conte ha svuotato il bancomat e lasciato i problemi. Inzaghi non sarà perfetto ma…”

Andrea Della Sala

Il giornalista ha parlato su Libero dello sfogo di Inzaghi a seguito della qualificazione agli ottavi di finale di Champions League

Il giornalista ha parlato su Libero Fabrizio Biasin dello sfogo di Inzaghi a seguito della qualificazione agli ottavi di finale di Champions League

"Simone Inzaghi è un allenatore perfetto nella misura in cui Schettino può mettersi a dare lezioni di eroismo, ma non è neppure l’impresentabile che qualcuno vuol far credere. Le otto sconfitte in campionato sono un’enormità, ma fanno impressione più per come vengono riportate che per come sono arrivate. L’Inter dell’“impresentabile” è seconda in campionato, ha vinto una Supercoppetta che è sempre meglio che non vincerla, è in semifinale di Coppa Italia e domani si godrà un sorteggio nei quarti di Champions che ad Appiano mancava da dodici anni.

Inzaghi non è affatto perfetto. Deve migliorare nella gestione dei 90 minuti, deve trovare alternative al suo 3-5-2 quando le partite non vanno per il verso giusto, deve crescere anche a livello di comunicazione, cosa assai importante nella micidiale era moderna del pallone. E però c’è anche tutto il resto, signori miei. C’è il lavoro di un tecnico che, piaccia o non piaccia, produce buon calcio, un tecnico il cui gioco nel novembre e dicembre del 2021 ha portato gli stessi che ora lo massacrano a scrivere «è questa l’Inter più bella di sempre?».

È il medesimo allenatore che deve fare i conti con una rosa certamente molto competitiva (non sarebbe tra le 8 migliori d’Europa), ma che è passata da Hakimi a Dumfries, da Perisic a Dimarco, da Skriniar (c’è, ma la testa è già a Montmartre) a Darmian, da Lukaku “dottor Jekyll” a Lukaku “Mr. Hyde”. Badate bene: il sottoscritto adora Dumfries, Dimarco, Darmian (Santissimo Matteo...) e persino questo Lukaku, ma non è semplice vivere il confronto con chi ti ha preceduto se chi ti ha preceduto ha avuto in mano un bancomat assai grasso, lo ha svuotato e ha lasciato ai posteri il problema di sistemare le cose.

L’altra sera a Porto l’Inter non ha giocato una partita esteticamente bella, ma una partita con i controcazzi decisamente sì. E chi è sceso in campo ha risposto con i fatti a coloro che «lo spogliatoio va per i fatti suoi». Balle, lo spogliatoio è unito, imperfetto ma affatto rassegnato. Ecco perché «l’Inter è allo sbando» (multicit.) è una sentenza inaccettabile, ecco perché la rabbia - trattenuta ma tangibile - di Inzaghi dell’altra sera è giustificata: criticare è legittimo, massacrare è pratica barbara e tipica della moderna comunicazione. Ha fatto bene Inzaghi a mostrare i denti, ché i furbi nel calcio son quelli che quando vincono «ho vinto io» e quando perdono «hanno perso i ragazzi», mentre i buoni, quelli che «è colpa mia», banalmente, si consegnano alla mattanza.