All'indomani di una sconfitta c'è sempre margine per recriminazioni varie. A maggior ragione se tale risultato comporta l'eliminazione da un trofeo. La Gazzetta dello Sport, però, fa chiarezza sulla strategia adottata da Chivu per Bologna-Inter: "Per sapere il perché di certe scelte bisogna guardare oltre Natale e Capodanno e puntare direttamente all'Epifania. Le soluzioni varate da Chivu per la semifinale di Supercoppa hanno fatto discutere: fuori dai titolari Sommer, Lautaro e Akanji, poi dentro Sucic e non Calhanoglu o Pio Esposito per i rigori".

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Bologna-Inter, formazione e cambi discutibili? Perché Chivu ha fatto quelle scelte
A proposito dei penalty, si legge: "Il mister nerazzurro, a domanda precisa in sala stampa, ha specificato che non se l’è sentita di far entrare Hakan a freddo dopo l’infortunio. Quest’anno ci sono stati un paio di casi di stop dopo un rigore calciato - vedi De Bruyne e Dybala - quindi il tema va trattato con cautela. Così come gli infortuni".
Dunque, chiaro il criterio che ha portato ad alcune valutazioni: "Chivu ha concesso una panchina a quelli considerati “più a rischio” e con dozzine di partite sulle spalle: Akanji fino a ieri era il quarto giocatore di movimento con più minuti giocati in stagione dopo Bastoni, Barelle e Dimarco. In campionato non aveva saltato neanche una partita. Lautaro, invece, era il quinto. Per loro rispettivamente 1517 e 1500 minuti totali. Sommer, che ieri ha lasciato spazio a Martinez, è il secondo giocatore con più minuti, ma per i portieri le logiche sono diverse. Col Bologna Chivu ha dato spazio a De Vrij, reduce da una manciata di minuti giocati col Genoa dopo otto panchine di fila in Serie A, e a Bonny, comunque tra i migliori in campo".
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