Il giorno dopo Verona-Inter, il Corriere dello Sport analizza i casi da moviola della gara del Bentegodi. Per il quotidiano insufficiente la prova di Doveri (5), pesa il mancato rosso a Bisseck nonostante il regolamento dia ragione all'arbitro.

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CDS controcorrente: “Doveri-Aureliano, errore su Bisseck, era da espulsione. Ci riempiono…”
"L’indecisione nella scelta (giallo? no rosso - nel taschino di sinistra, come al solito - anzi no, giallo) è peggio dell’errore. Tutto ruota attorno alla manca espulsione di Bisseck per il fallo su Giovane, sulla quale ha responsabilità anche il VAR (Aureliano, ormai protagonista col “trequarti” quando inquadrano il VOR, dopo essersi presentato in bermuda stile Milano Marittima). Ultima: solita gestione pessima del disciplinare (per dire, il pestone di Lautaro su Bella Kotchap?)".
"Ci riempiono la testa con giustificazioni, mistificazioni delle giustificazioni, arrampicate sugli specchi per coprire l’errore nel giustificare un errore. E con la frase «il calcio non vuole questo oppure vuole quest’altro». L’entrata in ritardo, scomposta ma non violenta, di Bisseck su Giovane era rosso. Per il calcio, per chi lo guarda, per chi ama il tennis o il basket. Ed invece stavolta la giustificazione è: la direzione dell’azione. Basta guardare le foto sopra. Non c’è nessuno fra Giovane e la porta, Sucic è lontanissimo (arriva molto dopo più vicino al pallone, non fatevi ingannare)".

"L’Inter chiede un fallo di mano di Bella Kotchap: prima fallo chiaro di Pio Esposito. Mano sinistra di Bella Kotchap sulla spalla di Pio Esposito che si lascia cadere: non è rigore. VAR: Aureliano4,5 Di solito il trequartista è l’elemento di fantasia: ne ha usata parecchia per non richiamare l’OFR...".
(Corriere dello Sport)
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