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Cds – Razzisti perdonati, Lukaku giustiziato. E la Corte si compiace di essere fuori dal mondo

Marco Astori Redattore 

Nessuno ha dimenticato: quella sera gli levarono il respiro a raffiche di insulti, lui segnò il rigore del pareggio al 94’

Nella sua edizione odierna, il Corriere dello Sport commenta in modo sarcastico la sentenza della Corte d'Appello Figc, che ha confermato la squalifica di Romelu Lukaku per la gara di ritorno contro la Juventus: "L’hanno investito e travolto con gli insulti più umilianti, gli hanno riservato la delicatezza del buuuu che richiama giungle e banane, e perché magari a qualcuno non fosse chiara l’allegoria gli hanno urlato un esplicito “scimmia del c”, dove c non sta per cuore. Alla fine della fiera, questi intellettuali della curva si sono assicurati il diritto di tornare tranquilli al loro posto, sulle gradinate della perversione più idiota, già domenica contro il Napoli, grazie a un decreto che su ricorso della Juve ha sbianchettato la squalifica.

Sempre esemplare il sussiego con cui la riabilitazione della curva viene annunciata dalla federazione, merita di essere riletta: «La Corte Sportiva d’Appello Nazionale – Sezioni Unite, presieduta da Carmine Volpe, ha accolto il ricorso presentato dalla Juventus Fc avverso la sanzione dell’obbligo di disputare una gara con il settore dello Juventus Stadium denominato ‘Tribuna sud primo anello’ privo di spettatori, in relazione alla gara di semifinale di andata della Coppa Italia Frecciarossa Juventus-Inter, giocata lo scorso 4 aprile». In attesa di un lessico umano, mancano solo le sentite scuse all’egregio pubblico.

Alla fine di questo lavoretto sofisticato, l’unico che deve tenersi e grattarsi l’esemplare castigo resta Lukaku. Nessuno ha dimenticato: quella sera gli levarono il respiro a raffiche di insulti, lui segnò il rigore del pareggio al 94’ e tu guarda il farabutto si lasciò andare a un crimine imperdonabile, rispolverò il gesto di esultanza che già altre volte aveva esibito, anche con la sua nazionale del Belgio, mano tesa a saluto sulla fronte e dito in verticale sulla bocca per chiedere silenzio ai duchi della curva. Implacabile e indefessa, la giustizia sportiva gli inflisse subito la squalifica, che non si permettesse più di essere così sovversivo.

Quasi tenera e patetica, l’Inter ha poi provato a presentare ricorso, facendo leva sulle provocazioni continue di quella sera, sul fatto stesso che comunque Lukaku aveva già esultato così più volte, persino sul buonsenso della giustizia. Niente da fare, speranza inutile. Un’altra occasione persa. Ridicolo puntare sul buonsenso. Perdonato e compreso il caloroso pubblico, giustiziato senza pietà lo scandaloso Lukaku. Questo è il risultato vero e reale, anche se ci ammorberanno di comma e di cavilli per dimostrare quanto siano ineccepibili i signori della corte. Non abbiamo letto Manzoni per anni, sin dalla tenera età, per non sapere che l’azzeccagarbugli vive di questo. Compiaciuto d’essere fuori dal mondo. La prossima volta a Lukaku tiriamo pure un lavandino".