Se lo abbiano distratto o meno non è dato sapere: Fabregas ha sempre messo il Como davanti all'ambizione personale. Lo si è visto negli ultimi minuti della sfida contro il Genoa, intento ad agitare la folla da vero condottiero o da capo famiglia per dirla alla sua maniera. Lo si è percepito ancora meglio quando ha cominciato a parlare del futuro della squadra. Non che in passato non lo avesse mai fatto, ma le parole del tecnico spagnolo a salvezza raggiunta assumono un contorno totalmente diverso.
Delineando il pensiero di un allenatore che, qualora avesse avuto qualche dubbio, l'ha fugato subito per proseguire quanto cominciato. Mai dare nulla per scontato, ma all'indomani della salvezza raggiunta sembra che sia tutto apparecchiato affinché la rivoluzione della mentalità del calcio italiano iniziata in riva al lago possa continuare anche nella prossima stagione. Al tempo l'ardua sentenza e le relative conseguenze dirette, perché dalla permanenza di Fabregas passano tutti i discorsi del mercato. Nel fenomeno Como è infatti la parola del tecnico spagnolo l'ultima che certifica quello che i dati analizzano e propongono: Nico Paz e Assane Diao, su tutti, sono i gioielli promossi da Fabregas perché perfetti per l'idea di gioco da proporre. Non un caso, quindi, la loro immediata esplosione che è valsa a entrambi la convocazione in Nazionale. Il tempo per programmare è arrivato e tutto sembra indicare la direzione della continuità di una rivoluzione già in corso.
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