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La Gazzetta su Conte: “Vene bianconere ma prima di tutto vengono le sfide. Antonio all’Inter…”

Matteo Pifferi

Il quotidiano analizza la metamorfosi di Conte

"Neanche tanti mesi sulle opposte trincee riescono a frenare lo stupore: Antonio Conte, quello che il 5 maggio saltellava in mutande con lo scudetto bianconero in mano, torna a Torino da cavaliere nerazzurro; Maurizio Sarri, quello che un tempo minacciava querela a chi lo associava alla Juventus, lo aspetta da guardiano della Signora. Sarri lo juventino e Conte l’interista: una stranezza nel derby d’Italia più strano di sempre. [Loro] restano due tra i professionisti migliori su piazza: sono la prova che nella vita si può sempre cambiare, che con serietà e intelligenza si possono affrontare anche sfide impensabili". Apre così l'analisi de La Gazzetta dello Sport in merito a Juve-Inter, in programma questa sera in un Allianz Stadium deserto per l'emergenza coronavirus.

CONTE - La Rosea, poi, spiega la metamorfosi di Conte, galvanizzato dalla sfida chiamata Inter:

"Capitano e poi allenatore vincente juventino, una volta disse: «Dentro di me scorre sangue bianconero, io sono uno juventino proprio dentro». Vene bianconere ma anche la consapevolezza che prima di tutto vengono le sfide. E infatti in tempi non sospetti, ovvero nel 2013 proprio alla vigilia di un derby d’Italia, Antonio disse con tono deciso: «Sono un professionista. Se allenassi l’Inter, ma anche il Milan o la Roma, sarei il primo tifoso di questa squadra». [...] Entrare nel cuore di San Siro è stato facile, l’inizio super è stato fondamentale. Un esempio? Il 2-0 al Milan di fine settembre. I tifosi urlavano il suo nome e Antonio nella pancia del Meazza chiarì una volte per tutte chi è il vero Conte".