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De Giovanni: “Scudetto perso dall’Inter? Rifiuto di pensarlo. Col Cagliari sarà folle”

De Giovanni: “Scudetto perso dall’Inter? Rifiuto di pensarlo. Col Cagliari sarà folle” - immagine 1
Maurizio De Giovanni, scrittore e tifoso del Napoli, ha concesso un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue parole
Marco Astori Redattore 

Maurizio De Giovanni, scrittore e tifoso del Napoli, ha concesso un'intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le sue parole sulla corsa scudetto: «Neanche il più pazzo degli sceneggiatori l’avrebbe concepita meglio. Forse il miglior Stephen King, soprattutto per quell’epilogo: gol annullato all’Inter, rigore cancellato al Napoli. Tra l’altro per un fallo inesistente: ma come si fa? Potrebbe pesare tantissimo. Però sa cosa?». 

De Giovanni: “Scudetto perso dall’Inter? Rifiuto di pensarlo. Col Cagliari sarà folle”- immagine 2

Cosa.  

«È stato uno splendido tuffo nel passato romantico di Tutto il calcio... La contemporaneità è stata un’alternanza di realtà e immaginazione. E poi mi ha divertito molto la squalifica di cinque allenatori: è davvero un mestiere usurante, meriterebbe la pensione anticipata». 


L’organizzazione di casa De Giovanni?  

«Io su Parma-Napoli, mio figlio collegato anche con San Siro». 

E ora, l’ultimo passo.  

«Sì, ma chi pensa che con il Cagliari sia una partita facile è un folle: hanno forti motivazioni extra calcistiche e ambientali e non regaleranno nulla. Tra l’altro l’assenza di Lobotka è gravissima». 

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Il Napoli è abituato a soffrire.  

«Sono preoccupato perché non lo vedo in grado di imporre potentemente il proprio gioco, mentre il Cagliari ha la forza dei nervi distesi. Spero nel Maradona: si giocherà in cinquantamilaundici contro undici. Spero che compensi la stanchezza e l’erosione di una squadra con pochissimi cambi. È un gruppo che non poteva arrivare a questo livello e che invece ce l’ha fatta con merito. Rifiuto il concetto che l’abbia perso l’Inter». 

La classifica è lo specchio della realtà? 

«Assolutamente: significa qualcosa se il Napoli è stato in testa per ventitré giornate e anche campione d’inverno, nonostante la cessione di Kvara e gli infortuni di Buongiorno, Lobotka e Neres. Alcuni hanno reso meno delle aspettative e altri sono figurativi, considerandone l’impiego, e Conte ha dovuto cambiare spesso modulo».